Approvata la mozione sull'introduzione del requisito della lingua sarda nei concorsi del Comune
Autore: Federica Lai il 24/09/2013 21:49
Il bilinguismo spacca il centrosinistra in Consiglio comunale. L’Aula, dopo un lungo dibattito, approva la mozione presentata da cinque consiglieri di maggioranza sull’introduzione della conoscenza della lingua sarda come requisito di premialità per i concorsi del Comune di Cagliari. La mozione, insieme all’emendamento che rimette alla Giunta il compito di decidere sulle modalità di espletamento dei concorsi pubblici, è stato approvato con 18 voti favorevoli, 3 contrari e 9 astenuti, tra cui gran parte del Pd.
Mentre il consigliere Claudio Cugusi, Pd, è stato costretto a ritirare il suo emendamento che aveva l’obiettivo di “rendere obbligatorio l’insegnamento della lingua sarda, nella variante del cagliaritano, nelle scuole. È nelle sedi scolastiche che dobbiamo fare le battaglie sul bilinguismo, non nei concorsi”. Ma Lobina, che in quanto proponente della mozione ha il potere di far ritirare emendamenti che non ritiene pertinenti, ha deciso il ritiro della proposta di Cugusi. “Vista l’importanza dell’emendamento - ha spiegato Lobina - è giusto che venga trattato e approfondito a parte. L’oggetto della mia mozione riguarda i concorsi, non l’insegnamento del sardo nella scuola dell’obbligo”. Dello stesso parere anche Francesca Ghirra, Sel: “la proposta del collega Cugusi non è pertinente con la mozione, propongo che la tematica venga trattata prima in commissione Cultura”. Contrariato, invece, Francesco Ballero, Pd: “non è corretto far ritirare un emendamento a un collega, soprattutto dopo averlo ampiamente illustrato”.
Forti dubbi sulla mozione approvata, sono stati espressi dall’opposizione. “La proposta di Lobina – ha sottolineato Anselmo Piras, Pdl – è una presa in giro dal momento che non può trovare efficacia. Sarebbe stato meglio mettere l’inglese come requisito di premialità nei concorsi: giusto saper parlare il sardo, ma è l’inglese che permette ai giovani di integrarsi nel mondo”. Secondo Alessio Mereu, Riformatori “l’introduzione di questo requisito sarebbe motivo di numerosi ricorsi da parte di candidati di altre regioni, ma anche degli stessi sardi”.