Mundula (Hotel Italia): «Giornata proficua». Bolognese (Confesercenti): «Ritorno importante»
Tutto esaurito in città, presi d'assalto anche molti ristoranti
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Papa Francesco ha fatto il pienone, non solo per strada. Il grande assalto del popolo dei quattrocentomila ha riempito alberghi, bed & breakfast e ha fatto lavorare senza sosta i registratori di cassa di bar e ristoranti. A tre giorni dall'evento entrato nella storia della città, è tempo di bilanci tra gli operatori commerciali.
ALBERGHI PIENI «Eravamo al completo». All'Hotel Sardegna sono state prese d'assalto tutte le ottantaquattro camere disponibili: «Se ne avessimo avuto altre, sarebbero state riempite anche quelle», scherza, ma neanche troppo, l'addetta al ricevimento dell'albergo di via Lunigiana, all'ingresso di Cagliari. Tra i corridoi soprattutto famiglie giunte da ogni angolo della Sardegna, ma anche due gruppi di francesi e una comitiva di tedeschi. «Il grosso degli arrivi è stato il 21, il pernottamento medio di una notte». Dalla periferia al centro il risultato non cambia. Antonio Mundula, titolare dell'Albergo Italia, aperto dal padre nel 1928, è soddisfatto: «È stata una giornata indubbiamente proficua, novantuno camere - delle cento disponibili - erano prenotate già da tempo. Le altre le ho lasciate a disposizione dei nostri clienti abituali, ma qualcuno ha disdetto». Dall'alto della sua esperienza e dei suoi ottantadue anni, il gestore dell'hotel di via Sardegna lancia un monito: «La visita del Papa è stata un'occasione per promuovere la nostra isola nel mondo. Questa opportunità non può andare persa, il Comune deve iniziare a puntare davvero sul turismo». Anche dalla direzione dell'hotel Panorama arrivano notizie positive sul weekend animato dalla visita del Pontefice: «Tutte le nostre camere sono state occupate».
AFFARI NEI B&B Stesso film nei bed & breakfast cittadini. «Le prenotazioni sono iniziate una settimana dopo l'annuncio dell'arrivo di Francesco», racconta Paolo Vespa, proprietario del b&b Bonaria, in via Firenze. Pochi metri più avanti la sorella Elisabetta è titolare del Giglio. Tutto pieno anche da lei. Sandro Gaviano, responsabile del Sardinia Domus, gruppo che gestisce tre strutture, si sfrega le mani. «Non avevamo più posto già da metà settembre. Qualche cliente ha fatto solo una notte, ma i più si sono trattenuti tre giorni». Cifre alla mano: sei camere nel Sardinia Domus con tredici posti letto, quattro stanze e sette posti letto al Cagliari Domus, entrambi nel Largo, e sette posti anche a Cagliari Novecento, in via Angioy.
IL RICHIAMO DEL PAPA Mauro Murgia, presidente di Federalberghi Sud Sardegna e titolare del Caesar's Hotel, conferma: «Sui portali on line già dalla prima settimana del mese trovare una camera era quasi impossibile. Sabato notte tutte le strutture ricettive della città erano al completo. Molte hanno lavorato bene anche venerdì e domenica». Poi fa i conti in casa sua: «Ho avuto qualche argentino e alcuni spagnoli. La maggior parte erano famiglie sarde con figli».
TUTTI AL RISTORANTE Sale affollate anche nei ristoranti. Ma solo per il pranzo di domenica. Spesa media di trenta euro, e in tavola pietanze rigorosamente sarde, culurgiones, malloreddus, agnello e maialetto. Il “menù del Papa” studiato per l'occasione ha riscosso successo a Su cumbidu. «Domenica ero al completo, a pranzo ho fatto 230 coperti, a cena meno, sembrava un giorno qualunque», racconta Luigi Dedoni, il proprietario. Affari d'oro anche a Sa schironada, i centocinquanta coperti sono andati a ruba in tempi record. Alberto Melis, titolare dell'Antica Cagliari, esce un po' fuori dal coro: «Sarebbe potuta andare meglio. Se ci avessero permesso di mettere i tavolini fuori avrei lavorato il venti per cento in più».
COMMERCIANTI SODDISFATTI Le associazioni di categoria sono sulla stessa linea. «Il ritorno economico c'è stato», assicura Roberto Bolognese, presidente provinciale della Confesercenti. «I ristoranti hanno fatto la parte del leone, non è andata altrettanto bene ai pochi esercizi commerciali che hanno deciso di tenere aperto, ma era prevedibile». Giuseppe Scura, direttore della Confcommercio Cagliari, si allinea: «Bar e ristoranti hanno avuto il loro tornaconto. Le attività commerciali tradizionali sono rimaste moderatamente insoddisfatte».
Sara Marci