VENERDÌ, 05 DICEMBRE 2008
Pagina 7 - Sardegna
Vertice di soriani e dissidenti con Migliavacca. Parisi: «Tutti un passo indietro»
La Barracciu: «La priorità è l’unità interna, non credo alla scissione»
FILIPPO PERETTI
CAGLIARI. Elezioni anticipate o no? Renato Soru sembra pronto a confermare le dimissioni, ma lo sviluppo della crisi politica alla Regione dipende molto dal risultato del vertice di oggi tra soriani e dissidenti presieduto da Maurizio Migliavacca. E nell’altro campo il Pdl sta accelerando: per la leadership Silvio Berlusconi è sempre più orientato su Ugo Cappellacci rispetto a Emilio Floris.
Il doppio appuntamento del Pd. Dopo le consultazioni di una settimana fa (con Renato Soru, Giacomo Spissu, Francesca Barracciu e Antonio Biancu) e i colloqui avuti a Roma con i parlamentari sardi del Pd, Maurizio Migliavacca è oggi a Cagliari per un tour de force: l’inviato di Walter Veltroni presiederà questa mattina una riunione tra i big delle due aree contrapposte e nel pomeriggi parteciperà alla direzione regionale. Il suo obiettivo è quello di trovare una soluzione alla crisi politica che si è aperta con le dimissioni del presidente della Regione dopo la bocciatura di un emendamento (sul Ppr delle zone interne) alla legge urbanistica. Veltroni è contro le elezioni anticipate a febbraio? «A me non lo ha detto - ha riferito la segretaria regionale Barracciu - anche se mi ha incoraggiato a ricercare le condizioni politiche per la soluzione della crisi». La Barracciu, un po’ infastidita dalle indiscrezioni che riguardano la sua guida del partito, non ha voluto rispondere a chi le ha chiesto se per favorire l’unità interna è disposta a dimettersi: «Risponderò domani». Ma è sembrata ottimista: «Non ci sono alternative, per tutti la priorità assoluta è l’unità del Pd. Si parla addirittura di scissione da parte di esponenti che hanno radici solidissime nelle culture politiche rappresentate dal partito. Io non ci credo». Ma la difficoltà è quella di arrivare a un accordo. Secondo la Barracciu occorre un «patto forte» tra tutta la coalizione e il presidente e occorre mettere al primo posto non più la legge urbanistica ma la manovra finanziaria.
Qualche spiraglio deve averlo visto anche Arturo Parisi. Parlando a Roma, a margine della conferenza stampa sul G8, l’ex ministro ha detto che «pensando anche a come arrivare al G8 e alla crisi di Porto Torres mi preparo alla riunione della direzione del Pd». E ha detto che «l’invito del Centrodestra («Soru mantenga le le dimissioni per certificare il fallimento del Centrosinistra sardo») dice da solo qual é il compito della riunione: comporre appunto la crisi, portare a termine la legislatura, ritrovare l’unitá della coalizione e l’unitá del Pd. Se mettiamo al centro la Sardegna, tutti debbono sentirsi chiamati a fare un passo indietro e riprendere il cammino verso le elezioni riiniziando laddove si era interrotto: dalla riunione del tavolo della coalizione».
La riunione di Berlusconi sul leader. Mercoledì c’è stata a Roma una riunione ristretta nel corso della quale il premier, in qualità di leader di Forza Italia, si è occupato della leadership elettorale regionale. L’orientamento, secondo indiscrezioni, è quello di candidare il coordinatore regionale Ugo Cappellacci, che avrebbe così sorpassato il suo sindaco, Emilio Floris, che era dato per favorito dopo la rinuncia di Beppe Pisanu. Non è una decisione ufficiale e non vengono escluse altre ipotesi. Berlusconi ha ordinato una serie di sondaggi sia sulle coalizioni contrapposte sia sugli umori dell’elettorato tra rinnovamento e continuità.
L’offensiva di Pili, la replica di Secci. Ieri il deputato di Forza Italia, Mauro Pili. ha denunciato con un’interpellanza al governo che «il bilancio della Regione è falso». Perché nonostante il pronunciamento contrario della Corte costituzionale, i 500 milioni di euro inseriti nel 2007 e nel 2008 a valere su entrate future «non sono stati indicati stavolta nei disavanzi del 2009 creando quindi un buco finanziario di un miliardo di euro». E lo stesso stanziamento «è stato previsto con lo stesso illegittimo criterio anche nella Finanziaria del 2009». Dato che «probabilmente il Consiglio regionale non approverà la Finanziaria è indispensabile che il Governo intervenga per bloccare il provvedimento approvato dalla giunta regionale che utilizzerà, attraverso l’esercizio provvisorio, una Finanziaria incostituzionale e destituita di ogni credibilità, promettendo a tutti in campagna elettorale i soldi che non ci sono». Immediata la replica dell’assessore al Bilancio, Eliseo Secci: «Pili gareggia con il barone di Munchausen nello spararle sempre più grosse, cercando così di nascondere il vuoto delle parole e l’infondatezza delle sue denunce». Dopo aver detto che «il vero buco finanziario lo ha creato lui nella precedente legislatura», Secci ha aggiunto: «Sono accuse gratuite e infondate».