Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

L'idea dei piccoli: «Primarie bis» E c'è chi invoca una sospensione

Fonte: L'Unione Sarda
12 settembre 2013


Gli alleati minori cercano un nome unitario da proporre al Pd
Qualcuno propone un time out, altri vorrebbero giocarsela ai tempi supplementari. Lo sport in questione sono le primarie del centrosinistra, su cui ogni giorno si rovescia un po' di fuoco amico. Ai partiti della coalizione che le mettono in discussione (come due giorni fa l'Idv) si aggiunge ora l'appello di un gruppo di cittadini, che chiede una pausa di riflessione. Utile per rafforzare l'alleanza e allargarla: forse anche dialogando con Michela Murgia. Ma sottotraccia, e in maniera del tutto slegata da quell'appello, alcuni alleati del Pd continuano a lavorare all'idea di una nuova candidatura, da contrapporre magari a chi vincerà le primarie.
UN ALTRO CANDIDATO È appunto l'ipotesi dei tempi supplementari: i piccoli partiti convergerebbero su un loro nome, proponendo una specie di «primarie bis» col vincitore del 29 settembre. Quest'ultimo appuntamento verrebbe di fatto derubricato a una selezione interna al Pd, nonostante la presenza di un candidato del Partito socialista (Simone Atzeni) e dell'indipendente Andrea Murgia.
L'idea era circolata già alcune settimane fa, ma negli ultimi giorni i contatti tra le varie sigle si sono intensificati. Nessuna conferma ufficiale, naturalmente, ma le voci dicono che un'operazione simile potrebbe interessare Sel, il Centro democratico, il Partito dei sardi di Paolo Maninchedda e Franciscu Sedda, forse l'Upc e l'Idv. Certo, è difficile che si realizzi. Qualcuno però ci prova davvero, anche perché - a parte gli eventuali nomi - il tentativo dovrebbe essere accompagnato da una forte presa di posizione sui programmi.
«TIME OUT» Non è invece un'indiscrezione ma una presa di posizione pubblica, con tanto di nomi, firme e facce, l'appello ai cinque candidati per un «time out» delle primarie. Lo sottoscrive un gruppo di cittadini (professionisti, docenti, giornalisti, amministratori) di area di centrosinistra, che già nei mesi scorsi avevano invocato primarie vere, aperte e libere.
Stavolta sollevano nuovi dubbi sul percorso che porterà al voto del 29 settembre: «Restiamo dell'idea che le primarie siano indispensabili», precisa Vito Biolchini, in una conferenza stampa con Pierluigi Marotto, Enrico Lobina e Roberto Mirasola, «ma così si va verso il baratro». Il timore è che i nodi irrisolti («le alleanze, la stessa legittimazione delle primarie contestate da alcuni partiti, la questione morale») indeboliscano il candidato del centrosinistra, favorendo Cappellacci.
«Massimo rispetto per quel che stanno facendo i cinque candidati, ma rischia di non bastare», sottolinea Lobina. Da qui la richiesta di sospendere il percorso e riaprire il confronto: sui programmi, certo (Mirasola chiede una posizione chiara su politica industriale e nuovo sviluppo), ma prima ancora, auspica Marotto, «per definire il perimetro della coalizione». Per esempio: che si fa col Psd'Az? E non solo. Biolchini non esclude un dialogo con Michela Murgia: «Se lo si vuole da entrambe le parti, perché no? Ammesso che l'obiettivo comune sia battere la destra, se le condizioni per farlo non ci sono, bisogna cercare delle convergenze».
REAZIONI «Sono riflessioni molto apprezzabili, di cui dovremo farci carico», ribatte il segretario del Pd Silvio Lai, «ma adesso la macchina delle primarie non si può fermare». Improbabile, dopo la raccolta delle firme e la definizione delle varie iniziative in giro per la Sardegna, che i candidati accettino anche solo di posticipare la data della competizione.
Anche se qualche minimo segnale di disponibilità, da parte dei concorrenti, c'è: Roberto Deriu ha scritto via mail al gruppo «time out» affermando di condividere alcune loro perplessità, e di essere disponibile a un dibattito pubblico. Ha però anche aggiunto che eventuali decisioni sullo slittamento delle primarie sono di competenza della coalizione, non dei singoli. Anche Simone Atzeni valuta come «benvenuta» ogni «ulteriore proposta per arricchire la nostra elaborazione programmatica»: ma sempre «tenendo fermo il percorso democraticamente avviato e condiviso fin qui».
Giuseppe Meloni