VIALE REGINA ELENA. Il progetto per realizzare campi sportivi è bloccato da sette anni
Imbrattatori e vandali padroni dei tetti del multipiano
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Seimila metri quadri di degrado nel cuore della città. La piazza sui tetti del parcheggio multipiano Apcoa in viale Regina Elena, nonostante la posizione invidiabile, soffre un abbandono che dura ormai un decennio. A colpire è soprattutto il paradosso: una discarica a cielo aperto dalla quale però si può godere un panorama mozzafiato. Incastonata tra le mura di Castello e il quartiere Villanova la zona invece è meta di maniaci del graffito, giovani in cerca di un posto appartato dove bere e vandali che distruggono quel poco che resta in piedi. Ai lati della piazza è affisso un cartello che suona come uno scherzo: “Area sottoposta a videosorveglianza”. Un avvertimento che di certo ha spaventato pochi. Le enormi aiuole di cemento sono incolte e trasformate in pattumiere, panchine divelte giacciono sul lastricato, bottiglie in frantumi sono sparse ovunque. I raid vandalici non hanno risparmiato le strutture del multipiano: grate di metallo strappate dalle caditoie e uscite di sicurezza prese d'assalto con pietre e bastoni. E se di giorno sembra di attraversare un deserto urbano, di notte la terrazza che si affaccia sul versante orientale della città diventa terra di nessuno. Buia e abbandonata a se stessa.
GLI SPAZI In dieci anni qualche temerario ha cercato di sfruttare dopo il tramonto gli spazi in pieno centro storico ma con scarsi risultati. «Prima gli appassionati di tango, poi gli amanti del Tai chi, si sono riuniti per tenere lezioni di gruppo - racconta Gianfranco Carboni, ex presidente della circoscrizione 1 - ma alla fine tutti hanno dovuto desistere. Era diventato troppo pericoloso muoversi con poca luce tra cocci di vetro e rifiuti».
I WRITERS Sul terreno invece restano i segni di un recente passato. Linee sbiadite e nascoste quasi completamente dagli spray dei writers tracciano i contorni di tre campi: calcetto, tennis e pallacanestro. Il progetto originario, morto sul nascere, era quello: creare un piccolo polo sportivo che servisse la cittadinanza e le scuole di tre rioni. «Gli alunni degli istituti di Marina, Villanova e Castello hanno bisogno di spazi dove svolgere le lezioni di educazione fisica e attendono questa opera da troppo tempo», dice Carboni.
IL RECUPERO In realtà le possibilità di recupero dell'area non mancano. Da sette anni Giampiero Solinas, presidente dell'associazione New Point San Giovanni si è fatto avanti con il suo sogno: campi sportivi, spogliatoi e punto ristoro per la gioia di residenti e turisti. La burocrazia ha fatto il resto: permessi congelati, una richiesta di variante del progetto e budget lievitato da 235 mila a oltre un milione di euro. «Nonostante lo sconforto continuo a crederci. Il finanziamento è in via di approvazione e con l'aiuto di un socio e delle istituzioni le strutture diventeranno realtà».
IL COMUNE I piani del Comune però non puntano unicamente sul centro sportivo, perché prevedono di riqualificare tutto il fianco del Terrapieno, dalla passeggiata coperta del bastione fino all'ingresso dei giardini pubblici. Ma ai piedi dell'ascensore che collega il multipiano a piazza Palazzo si scorgono le tracce di un altro progetto fallito, quello dei “Percorsi sotto le mura”, l'itinerario mai completato attorno ai bastioni di Castello. Sul sentiero, tra la vegetazione incolta, nessun turista si avventurerebbe. È il regno incontrastato di una colonia di gatti. Gli unici ormai a godersi il panorama.
Luca Mascia