Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Pulizie al Palazzo: 284 mila euro alla società esclusa

Fonte: L'Unione Sarda
9 settembre 2013


COMUNE. Debito fuori bilancio
 

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Nel 2004 il “Consorzio servizi europei” partecipò al maxi appalto per la pulizia del tribunale: la gara venne vinta dalla ditta di Decimoputzu “San Giorgio”, di Assunta Nonnis, ma tre anni dopo i giudici annullarono l'aggiudicazione e consegnarono il servizio, appunto, al Cse. Un intoppo che costerà al Comune 284mila euro. Il Consiglio domani discuterà la delibera che riconosce il debito fuori bilancio nei confronti della ditta con sede a Boscoreale, in provincia di Napoli.
ADEGUAMENTO La somma è legata a un adeguamento dei prezzi del servizio che il Comune concesse al consorzio dal secondo anno dell'appalto. La società cominciò a garantire le pulizie del Palazzo di Giustizia a marzo del 2007. Il contratto, che inizialmente doveva scadere nel 2010, venne poi prorogato fino a febbraio 2011. L'amministrazione comunale aveva proposto circa 76mila euro al Cse, per adeguare le tariffe del 2008, 2009 e 2010. Questi soldi però «non sono mai stati liquidati perché il Consorzio, ritenendo di aver diritto alla revisione con decorrenza dal primo anno di avvio del servizio (marzo 2007) e comunque in misura superiore a quella riconosciuta dal Comune, non presentò mai le relative fatture», è scritto nella proposta di delibera.
LA CONDANNA Il Consorzio servizi europei poi chiese al Tar di pronunciarsi sulla vicenda: i giudici amministrativi hanno dato ragione alla società e condannato il Municipio al pagamento di 284mila euro. Una somma che, come spesso succede quando si parla di debiti fuori bilancio basati su vicende di diversi anni fa, è composta in larga parte da interessi e rivalutazioni. L'adeguamento dei prezzi incide infatti per circa 190mila euro. Il resto è invece una lunga lista di spese giudiziali, interessi legali di mora, Iva.
TRENTA MILIONI PER I DEBITI Nell'ultimo bilancio il Comune ha stanziato un fondo di trenta milioni di euro per pagare i debiti imprevisti.
Il collegio dei revisori dei conti del Comune, preoccupato per le «potenziali situazioni debitorie» di Palazzo Bacaredda, sottolineò l'esigenza di creare una riserva con «l'avanzo d'amministrazione», e vincolarla al pagamento dei futuri debiti del Municipio legati alle sentenze dei tribunali. (m.r.)
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