Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

L'abbandono del “Sesto Senso”

Fonte: L'Unione Sarda
3 settembre 2013

MONTE URPINU. Erbacce e rifiuti nel locale comunale. L'ex gestore: con me andava bene

 


Due operai di una cooperativa che lavora per il Comune stanno ripulendo l'area circostante. «Siamo qui spesso, cerchiamo di tenere ordinata la zona, ma là dentro non ci possiamo entrare». E mentre lo dicono indicano il Sesto Senso, a Monte Urpinu. L'area circostante, di proprietà del Comune, è gestita da privati, e l'attività gli anni scorsi andava per la maggiore in città. Inserito in pieno Belvedere, rappresenta una delle poche attività di quel tipo nella zona.
IL DEGRADO Quello che un tempo era il Sesto Senso ora è una zona in totale abbandono. Erbacce, rifiuti, degrado. E nessuno può accedere, visto che all'entrata c'è un grosso lucchetto, messo probabilmente per evitare che qualche ragazzino possa fare ulteriori danni (quella zona la notte è frequentata, tra i tanti ragazzi tranquilli, anche da qualche incivile). Il locale, oggetto di proteste dei residenti per il troppo chiasso, era stato messo sotto sequestro dalla Polizia Municipale su ordine del pm Marco Cocco lo scorso ottobre. Nel decreto di sequestro preventivo, oltre all'accusa di disturbo alla quiete pubblica, erano evidenziate diverse violazioni alle norme di sicurezza.
L'INTERROGAZIONE Paolo Casu, consigliere comunale del Psd'Az, qualche settimana fa ha presentato un'interrogazione per chiedere informazioni sullo stato delle cose: «Si tratta di una delle tante aree verdi senza servizi - spiega - è incredibile, inoltre, che una delle più belle zone della città sia ridotta in quel modo». Casu suddivide le responsabilità: «La giunta ha sbagliato molto ovviamente, ma anche i dirigenti competenti hanno le loro colpe. Non sono stati capaci di gestire al meglio la situazione».
IL GESTORE Massimiliano Fontana è stato il gestore del Sesto Senso negli ultimi anni. È deluso, lui si aspettava di poter ricoprire questo ruolo ancora per molto tempo all'interno della struttura che, assicura, nel periodo in cui era sotto la sua responsabilità è sempre stata in ottime condizioni: «È giusto chiarire che io non ho più nulla a che fare con il Sesto Senso, la mia concessione è scaduta e non è stata rinnovata». Il degrado, insomma, non è affare suo: «Ho visto anche io le condizioni in cui è ridotta l'area, ma non ci posso fare niente, ormai solo il Comune può risolvere la situazione». Fino all'anno scorso, assicura Fontana, la zona era in ben altre condizioni: «Mantenere quel locale era costoso, ma lo facevo». Poi mette in risalto la perdita dei posti di lavoro: «C'erano dodici persone con me, nei periodi più affollati si arrivava anche a diciotto». Sulla questione è intervenuto anche Emanuele Frongia, presidente dei giovani di Confesercenti: «Zone così abbandonate creano problemi sotto due punti di vista: innanzi tutto danno una brutta immagine della città, e soprattutto non contribuiscono a creare occupazione. È una situazione, purtroppo, che riguarda anche altre aree della città».
Dagli uffici dell'assessorato comunale all'Urbanistica fanno sapere che in autunno uscirà il bando per la gestione delle aree verdi della città, compresa quella del Belvedere. Spetterà dunque ai nuovi gestori mantenere l'area in buone condizioni. (p.c.c.)