GIOVEDÌ, 04 DICEMBRE 2008
Pagina 1 - Cagliari
Scade oggi il blocco imposto dalla Regione per le edificazioni da realizzare in via Is Maglias
La Giunta delibera l’acquisto di villa Laura in viale Sant’Avendrace
CAGLIARI. Oggi termina lo stop ai lavori della lottizzazione integrata di Tuvixeddu. E da domani, informa Giuseppe Cualbu (amministratore della Coimpresa) riprederanno i lavori per «sistemare le parti preliminari precedenti alle prime lottizzazioni in via is Maglias». Il 12 novembre i giudici del Consiglio di Stato non avevano confermato l’ordinanza del Tar, che aveva invece accettato il ricorso del gruppo Cualbu e del Comune contro il blocco di tre mesi dei lavori (voluto dalla Regione). Nello stesso tempo, però, erano stati precisati i tempi del blocco: sino e non oltre il 4 dicembre. E questo perchè la decisione della Giunta regionale era stata votata il 4 settembre scorso. A questo punto tutti i giochi sono riaperti.
Da un lato c’è la Regione che vorrebbe la tutela integrale di tutto il colle di Tuvixeddu, al cui interno si trova la necropoli punico romana più grande del Mediterraneo; dall’altro c’è la Coimpresa e il Comune, che chiedono l’applicazione dell’accordo di programma firmato nel 2000 (e siglato anche dalla Giunta regionale di allora).
L’esecutivo di Renato Soru, nell’ottobre scorso, ha fatto alla Coimpresa una proposta di transazione: qundici milioni, più permute con edifici ed aree in viale Colombo e l’ex Enalc hotel di piazza Giovanni XXIII. «Da parte nostra - sottolinea Giuseppe Cualbu - noi abbiamo dato la nostra disponibilità a discutere sul valore delle aree (la Coimpresa ha ceduto al Comune circa quaranta ettari sul colle di Tuvixeddu - ndr) e sul pregiudizio subito dalla nostra società per la lunga chiusura dei cantieri voluta dalla Regione sin dal gennaio 2007. Infine abbiamo formulato la richiesta di avere chiarimenti sui presupposti tecnico-giuridici dell’utilizzazione delle aree e degli immobili che ci sono stati proposti, con relativa tempistica per la loro utilizzazione. A quel punto la Regione non ha più dato alcuna risposta». L’amministrazione regionale, da parte sua, precisa che una volta fatta la proposta spetta agli uffici fare l’istruttoria.
Come accennato l’accordo di programma del 2000 prevedeva: 23 ettari di parco archeologico naturalistco per la necropoli e una serie di edificazioni (400 in tutto) da realizzare in un’altra parte di Tuvixeddu, 263 in via Is Maglias e 140 a Tuvumannu (il colle già quasi del tutto scomparso per le lottizzazioni). L’intesa teneva conto sia degli interessi del Pubblico (il Comune voleva riqualificare l’area e dimezzare un grosso debito pregresso, per espropri irregolari, rilevato dalla Coimpresa), che del privato che avrebbe guadagnato dalla vendita degli appartamenti fatti costruire. Col passare degli anni, però, alla sensibilità ambientale si è aggiunta quella paesaggistica, ratificata dal Codice Urbani del 2004, che dà al paesaggio un valore «culturale non commercializzabile». Non solo difesa dell’ambiente, quindi, ma tutela del paesaggio come sedimentazione del vissuto di chi vi abita. Il che significa che assumono valore anche le aree morfologicamente compromesse (a Tuvixeddu le cave hanno creato il canyon). Indicazioni contenute anche nel ppr (piano paesaggistico regionale). Ed è da queste premesse che è cominciata l’azione di blocco regionale. L’atto del Consiglio di Stato del 12 novembre si rifà anche al precedente (emesso dallo stesso organismo), che esprimeva osservazioni fortemente critiche sull’operato della Regione. Nello stesso tempo, però, l’annullamento della delibera del Tar ha avvalorato la tesi del governo dell’isola, che sottolinea che la sua azione «è legata alla difesa paesaggistica». Inoltre nell’ordinanza della magistratura amministrativa c’è scritto che il blocco dei lavori perde irreversibilmente gli effetti alla data del 4 dicembre in quanto non può essere ripetuto.
Infine c’è un altro ricorso su cui si pronuncerà il Tar il 17 dicembre. Si tratta di una questione che risale al 1999 (a seguito di un esposto degli Amici della terra), ma che potrebbe rimetttere tutto in gioco visto che richiedeva l’annullamento del primo nullaosta paesaggistico.
Di positivo, infine: ieri sera la giunta regionale ha delibera l’acquisto di villa Laura in via Sant’Avendrace, al cui interno c’è anche un pezzo di necropoli. Costruita agli inizi del Novecento, la residenza comprende un corpo centrale di 750 metri quadri di coperto e un giardino con relativa corte di 4.500 metri quadrati. Il tutto è stato rilevato per un milione e novecentomila euro. (r.p.)