Il 31 luglio sono scaduti i termini entro i quali l’Ue poteva presentare obiezioni sulle proroghe stabilite dal governo
Nuovo perimetro della zona di tutela
CAGLIARI Il 31 luglio scadevano i sei mesi di tempo che l’Unione europea aveva per esprimersi su una decisione del governo italiano, quella di prorogare fino al 2020 le concessioni demaniali. Un tema che a Cagliari riguarda in prima persona i titolari dei baretti. L’Ue ha taciuto quindi è d’accordo che in Italia fino al 2020 non si facciano gare pubbliche internazionali per assegnare le concessioni nelle spiagge, altri sette anni di lavoro garantito per chi ha un’attività vicino al mare. I comuni devono adeguarsi «senza se e senza ma» spiega Massimiliano Tavolacci capo di gabinetto dell’assessorato regionale all’Urbanistica, richiesto di informazioni dopo che il comune di Villasimius è stato commissariato circa un paio di settimane fa proprio per intervenire su alcune concessioni che in quella municipalità si era deliberato che scadessero nel 2013. Nel gennaio scorso la Regione ha inviato una lettera a tutti i comuni, adesso gli enti locali devono mettersi in regola: le concessioni che hanno una scadenza diversa devono essere prorogate fino al 2020. I baretti avevano ottenuto la concessione demaniale al 2015, mentre la concessione edilizia deve scadere il 31 dicembre di quest’anno e per regolamentare la presenza sulla spiaggia bisogna che i titolari si rifacciano alla variante del piano per il litorale adottata in queste settimane e che di fatto riscrive il pul a proposito della presenza dei baretti, che devono sorgere al di fuori della spiaggia. Ma questa è un’altra storia: sulle concessioni demaniali vale per tutti la stessa regola e il Comune dovrà adeguarsi, qualunque previsione ci sia nel pul. Spiega Gianluigi Molinari, coordinatore regionale Fiba (federazione italiana balneari) Confesercenti: «Il Comune deve compiere alcuni passi, l’Agenzia delle Entrate per esempio deve essere informata perché le concessioni demaniali vanno registrate e diventano così legittimate. Se qualche comune non ottempera, le associazioni di categoria o i singoli imprenditori si rivolgono alla Regione perché si sostituisca al comune inadempiente. Per i baretti al momento siamo tranquilli sul fronte demaniali perché c’è la proroga al 2015, ma bisogna provvedere all’ulteriore rinvio della scadenza. Mi aspetto che il Comune ci convochi per presentarci la variante al piano del litorale che è sostanziale, il piano per noi è nuovo, in teoria ci avrebbero dovuto sentire prima di adottarla, ma tant’è. In quell’ambito chiederemo della proroga al 2020: ci dovranno dire se dobbiamo presentare richiesta scritta, se invece sarà il Comune a muoversi per primo e a fare una lettera a ciascun concessionario. Aspettiamo, ma una cosa è sicura, non c’è la possibilità di non adeguarsi, perché finisce come a Villasimius». (a.s.)
Cagliari- Ultima variante al Puc: per i titolari dei baretti la speranza è che significhi anche ultimo smontaggio dei manufatti. Il termine rimane quello del 31 dicembre: entro quella data, se le cose dovessero rimanere così come sono, bisogna spostare i chioschetti dall'arenile.Per far diventare operativa la variante occorrerà effettuare una nuova perimetrazione con la Capitaneria di porto per stabilire quali siano gli effettivi confini della zona H, quella sottoposta a massima tutela, e dove comincia la fascia ora destinata alla viabilità .La "correzione" approvata in extremis dal Consiglio comunale potrebbe essere decisiva per il futuro. Per i baretti si tratta di arretrare di qualche metro in direzione della strada. Sembra una roba da poco, ma la differenza è invece sostanziale: significa uscire dalla blindatissima zona H, già al massimo delle volumetrie per la presenza degli storici stabilimenti balneari, ed entrare in un'area che, pur rimanendo del demanio, dal punto di vista urbanistico ora è destinata alla viabilità. (s.a.)