Letta: impegni rispettati. Alfano twitta: missione compiuta
ROMA Tutti soddisfatti: il Pdl che può rivendicare di aver cancellato l'odiata tassa sulla prima casa; il Pd che incassa i fondi per la cassa integrazione e per parte degli esodati; il Tesoro che rinvia a ottobre il nodo di come coprire l'abolizione della rata di dicembre, tenendo così i conti in ordine; persino i comuni plaudono, parlando di misure «in sintonia» con le richieste dell'Anci. L'unico ad essere critico è Mario Monti, che accusa il governo di aver ceduto troppo ai desiderata di Silvio Berlusconi.
QUASI UNANIMITÀ Ma - opposizioni e Cgil a parte - è la sola voce fuori dal coro nella maggioranza, che per il resto plaude al compromesso sull'Imu. E così Enrico Letta, forte soprattutto delle parole del Cavaliere che gli riconosce di aver mantenuto gli impegni, si spinge a dire che il governo «non ha più scadenza». L'articolata soluzione messa a punto dal tandem Letta-Alfano per superare indenni lo scoglio Imu è un piccolo capolavoro di diplomazia e compromesso politico. Per non accontentare solo il Pdl, premier e vicepremier accompagnano gli interventi sulla prima casa con misure in favore di cassa integrati ed esodati «individuali»: vengono stanziati 500 milioni per i primi e 700 per i secondi.
TUTTI CONTENTI Così tutti possono rivendicare un pezzo di vittoria. Il primo è proprio Berlusconi. Che però non si limita ad intestarsi la cancellazione dell'Imu («promesso, realizzato, mantenuto»), ma riconoscere a Letta di aver rispettato i patti. Parole che il Cavaliere avrebbe potuto evitare e che, almeno agli occhi di palazzo Chigi, rendono più difficile per lui staccare la spina. «Dopo quello che ha detto, come lo spiegherebbe agli elettori?», si chiede un parlamentare vicino al premier. Certo, i ministri del Pdl - in una nota congiunta - pur ringraziando il governo affermano che senza Berlusconi l'eliminazione dell'Imu sulla prima casa per il 2013 (nel 2014 arriverà la service tax) «non sarebbe stata possibile».
L'ALLARME E sono rivendicazioni che mettono in allarme il Pd. Davide Zoggia è costretto a contrattaccare: Berlusconi e i suoi sono «senza vergogna» visto che fino a pochi giorni fa volevano fare «cadere il governo» per sottrarre il Cavaliere alla condanna. Ma è Guglielmo Epifani a far capire che il compromesso funziona: parla di «soluzione equilibrata» e persino sull'Imu riconosce che si tratta di una «scelta corretta»».
SCONTENTI Nella coalizione di governo gli unici scontenti sono quelli di Scelta Civica. Monti, di buon mattino, critica pesantemente la linea di Letta, accusandolo di aver ceduto troppo al Pdl. Posizione che non cambia dopo il varo del provvedimento: «Rispettiamo, ma non condividiamo», spiega il responsabile Fisco Enrico Zanetti. Ma sono critiche che non offuscano minimamente l'umore del presidente del Consiglio. Che rispedisce al mittente le accuse: «È una vittoria del governo, non del Pdl», sottolinea difendendo «nel merito» la riforma e ricordando che tutti i partiti, compreso quello del professore, chiedevano il superamento dell'Imu.
DIPLOMATICO Il premier, davanti alle telecamere, non si limita a difendere il provvedimento, prosegue nell'opera di diplomazia: con un occhio al Pdl assicura che la service tax non sarà una Imu «mascherata» e che le coperture non arriveranno da «nuove tasse», a parte quelle sul gioco d'azzardo. Poi si lascia andare all'ottimismo sulla vita dell'esecutivo: «Adesso possiamo guardare al futuro con molta maggiore fiducia». E poi, a chi gli chiede quanto durerà, si sbilancia: «La giornata di oggi credo possa far finalmente finire domande sulla durata del governo».
Poi - scherzando, ma mica tanto - aggiunge: «Non c'è più scadenza».
Federico Garimberti