SCUOLA. No al dimensionamento
 

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Tutto da rifare? Ancora non si sa. A meno di un mese dal suono della prima campanella c'è una pesante incognita che minaccia di ostacolare la regolare ripresa delle lezioni. Si tratta dell'ormai famigerato "Piano di Dimensionamento scolastico", fonte negli ultimi mesi di durissime contestazioni, polemiche, manifestazioni di piazza e, in alcuni casi, ricorsi al Tar. Di recente il Tribunale amministrativo ha annullato alcuni degli accorpamenti (o soppressioni) di istituti previsti dal Piano approvato a marzo dalla Provincia e ratificato a maggio dalla Regione. Per il Tar, insomma, tutto deve tornare come prima. Ma è più facile a dirsi che a farsi, perché nel frattempo i dettami del Piano hanno trovato attuazione e le iscrizioni sono state fortemente condizionate. Ma la vera grana potrebbe essere un'altra. La Regione ribadisce la validità del Piano e sta ora valutando di ricorrere contro alcune sentenze. In particolare quelle che riguardano le elementari Santa Caterina e l'istituto Deledda. In tal caso l'ultima parola spetterà al Consiglio di Stato. La decisione se impugnare o meno le decisioni del Tar sarà presa forse stamattina dalla Giunta.
Per questo i docenti, gli alunni e i genitori delle scuole interessate manifesteranno davanti a Villa Devoto per chiedere alla Regione di non procedere, di fare un passo indietro e rispettare le sentenze. La situazione è dunque caotica. Al momento l'unica certezza è che il Tar ha bocciato la soppressione del Deledda, che in base al Piano di Dimensionamento avrebbe dovuto trasferire il proprio liceo linguistico al De Sanctis e l'istruzione tecnica all'Azuni. Vittoria dinanzi al giudice amministrativo anche per l'Eleonora d'Arborea che non dovrà più cedere 14 classi e un intero indirizzo (quello Economico sociale) al De Sanctis. Bocciato, infine, l'accorpamento della primaria Sant'Alenixedda al plesso di via Castiglione. (p.l.)