CAGLIARI

Tante chiamate ai vigili urbaninella notte per dire che alla Marina non si dorme neppure alle 3 del mattino. E’ la solita storia, in attesa che il Comune vari il piano antirumore, che la prefettura decida se il chiasso dopo la mezzanotte è oppure no anche un problema di ordine pubblico, che il tribunale civile si pronunci sulla richiesta del comitato di residenti della Marina affinché gli undici titolari di locali pubblici adeguino impianti stereo e orari alle necessità di chi in piazzetta Dettori, in piazza San Sepolcro, ma anche in piazza Santa Caterina perché a Castello ci abita e quindi dopo la mezzanotte magari pretende di dormire. I problemi sono due: da un lato il volume della musica di alcuni locali che utilizzano super casse sotto le finestre di chi ha il torto di abitare nel centro storico, dall’altro gli avventori che schiamazzano in libertà in spregio al diritto alla quiete di tutti gli altri. Di recente si è aggiunto anche un altro tipo di lamentele: dove si cucina e si frigge senza gli opportuni accordimenti tecnici per aspirare e neutralizzare gli odori, chi ha la sfortuna di averci una finestra sopra, fa bene a tenerla chiusa perché l’aria resta ammorbata per ore. La mancanza di regole e forse, soprattutto, dell’impegno per farle rispettare ha creato una situazione che presto sfocerà in contenziosi giudiziari. Il centro storico coi locali che mettono i tavolini in strada è piacevole, è bello, richiama gente, offre intrattenimento e svago, ma ovunque alla fine ha reso necessaria una regolamentazione condivisa.