L'opinione
di Enrico Pilia
E chissà se si chiude qui, quest'anno pazzesco, fra colpi di scena - anche drammatici - e mezzi passi avanti, qualcuno indietro, inseguendo un accordo che sembrava non arrivare mai. Raramente, un tema ha saputo catturare l'attenzione di lettori, telespettatori e internauti, come quello dello stadio per il Cagliari. Una questione che ha messo di fronte i sindaci di due fra le maggiori città dell'Isola (lasciamo da parte Elmas, per ora) in una sfida che né Zedda né tantomeno Contini volevano giocare. In mezzo, un personaggio vulcanico e decisamente imprevedibile come Cellino, capace nella primavera del 2012 di mollare il Sant'Elia a poche ore dalla firma (non gli piacevano le condizioni) per tentare un'avventura complessa a pochi chilometri di distanza, scenario che fino a 72 ore fa sembrava ancora quello definitivo. Fa piacere vedere il Sant'Elia che torna a vivere. Chissà se Cellino, Contini e perché no, anche Zedda, hanno pensato a una soluzione indolore: il Cagliari “frequenti” anche Is Arenas, con amichevoli e qualche allenamento. Magari il sabato. Una specie di seconda casa.