REAZIONI. In tanti avrebbero preferito restare nell'impianto di Quartu
Vedi la foto Sembra quasi di assistere a una partita di ping pong: prima S.Elia, poi Is Arenas, adesso di nuovo S.Elia. Altro che calcio. Ma stavolta nello stadio cagliaritano, con la consegna delle chiavi alla società da parte del comune, sembra essere arrivati al capolinea. Si parla di tempistiche brevi che vedrebbero addirittura il ritorno del campionato di serie A, nel capoluogo, in occasione della partita contro la Sampdoria il 22 settembre. Sarà davvero così? I tifosi risucchiati sempre più in un vortice di perplessità e diffidenza, si dividono in due schieramenti. Sul sito unionesarda.it si assiste a un vero e proprio scontro tra pro e contro S.Elia. C'è chi, come l'assiduo Kasteddu76, se la prende un po' con tutti in difesa dello stadio e del Comune: «Ti è andata male» dice a un tifoso che parteggia per una soluzione temporanea a Is Arenas, «e il tuo presidente (finalmente consigliato di stare zitto e buono ) ha abbassato la cresta, e dopo aver portato via su Casteddu dal Sant'Elia per un capriccio, e aver buttato 8 milioni per uno stadio abusivo in tubi che nelle sue idee sarebbe stato lo stadio definitivo del Cagliari (altro che provvisorio), ti ha dato il più grande dispiacere, è tornato da Zedda, ha pagato quello che doveva pagare, ha chiesto di rigiocare al Sant'Elia e quelli come te in quello stadio non ci devono mettere più piede».
La maggioranza avrebbe sperato in un ritorno momentaneo allo stadio di Quartu, in attesa che venga costruita la nuova e definitiva casa rossoblù. Uno su tutti, Wal, scrive: «La logica e i tifosi dicono: usare Is Arenas e nel frattempo fare la Karalis Arena sulle ceneri del Sant'Elia. Ma purtroppo temo che non andrà così».
Valentina Caruso