IL PROGETTO. Tribune in tubi Dalmine a ridosso del campo e via tutte le barriere
L'obiettivo è avere 16mila spettatori per il match col Catania
Vedi la foto Il ritorno al Sant'Elia, lo stadio matrioska con le tribune dentro le tribune, è quasi uno sfregio per chi ancora osanna Is Arenas, impianto quasi mitologico, di cui tanti parlano, ma che pochi sono riusciti a vedere. Ma anche quello che, secondo l'Osservatorio Nazionale delle Manifestazioni Sportive, veniva considerato, al di là della capienza, l'impianto più bello d'Italia.
Un modello che il Cagliari non butta a mare, tanto che lo stesso avvocato Giorgio Altieri, legale del club rossoblù, spiega che a Sant'Elia «avremo una fotocopia di Is Arenas». Non un ritorno al passato, ma tante novità, in attesa di poter avere lo stadio vero che tutti, Cagliari Calcio e Comune in testa, sognano. Le tribune in Dalmine verranno risistemate sopra la pista d'atletica, ma il pubblico, come a Quartu, sarà a contatto col campo, con tutte le barriere ora presenti che verranno abbattute. Lontano dal campo solo la Tribuna Centrale, che verrà risistemata a spese del Comune e che verrà completata con seggiolini nuovi montati dalla società di viale La Playa. Della Tribuna, che ospiterà anche un settore per i tifosi ospiti e uno per i disabili, verrà utilizzata solo la zona coperta e il primo anello, per una capienza totale di 3000 posti.
Nei prossimi giorni, inoltre, verrà portato via il vecchio tabellone elettronico, ormai pericolante, e a lavori completati verrà sistemato, probabilmente alle spalle del settore Distinti, un nuovo tabellone luminoso, ancora modello Is Arenas. Si punta al via libera per la gara con la Samp o, più realisticamente, con l'Inter, con l'ingresso di 5-6mila spettatori, arrivando alla capienza totale di 16mila per Cagliari-Catania del 20 ottobre. ( al. m. )