Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Siamo poveri, non criminali»

Fonte: L'Unione Sarda
23 agosto 2013

Da San Michele a Is Mirrionis, gli abitanti dei quartieri popolari non ci stanno:
«Ci sono tanti problemi, ma le persone che abitano qui sono quasi tutte oneste»


«Per favore, non mi chieda di quello che è successo l'altro ieri, io non so nulla. Ma le posso assicurare che sono una brava persona, e ce ne sono tante come me da queste parti». Un anziano è seduto su una sedia in un marciapiede. È mattina presto, cerca di godersi quel minimo di fresco che passa a quell'ora in via Col del Rosso. Non è strano vedere i residenti seduti praticamente in strada, a discutere del più e del meno, magari del fatto del giorno, bello o brutto che sia. E nel quartiere, ieri, era impossibile non parlare della sparatoria di mercoledì, anche se in realtà, ufficialmente, tutti si fanno i fatti loro. Anche perché a San Michele, Is Mirrionis, Sant'Avendrace, rioni attaccati l'uno all'altro, tutti vogliono parlare di ben altri argomenti. Una zona dove il degrado, la disoccupazione e la povertà negli ultimi anni sono schizzati alle stelle. Quartieri difficili, popolari, dove alcune case stanno cadendo a pezzi, la gente preferisce rimanere in strada, i bambini vivono all'aria aperta come ormai capita in pochissime zone. A San Michele in particolare, rione dove si sono svolti gli ultimi fatti di cronaca, il grado d'istruzione è basso: solo il 9% di laureati e il 22% di diplomati, uno dei dati più negativi in città. Tra le più alte, invece, le percentuali di analfabetismo (quasi il 2%) e di chi possiede la licenza elementare (poco più del sette). È anche ai primi posti per tasso di disoccupazione, che nell'ultimo censimento si attestava al 27,3%.
IL DEGRADO Marcello Corrias è un commerciante di via Bosco Cappuccio, e parla del peggioramento delle condizioni in cui vive la gente: «Il degrado qua fa da padrone, i residenti convivono con topi e blatte. E poi ci sono troppi casi di persone che abusivamente sfondano gli appartamenti vuoti. È ovvio che poi la situazione sia questa». Gianni Puddu è un pensionato, vive in un appartamento in piazza Medaglia Miracolosa: «La vita qua non è semplice, c'è povertà ma anche tanta brava gente. E comunque la delinquenza esiste ovunque».
L'EDILIZIA POPOLARE Poi c'è chi pensa che concentrare la maggior parte delle case popolari a San Michele e Is Mirrionis non aiuti di certo: «Il 68% delle case popolari della città sono concentrate in questi due quartieri - spiega Gianni Chessa, consigliere comunale dell'Udc che abita e frequenta quei luoghi da una vita - in questo modo non si va da nessuna parte. Bisogna diversificare. Occorre attuare una politica diversa, fare in modo di non ghettizzare questi posti».
LE STRADE Il cuore del quartiere San Michele è la zona delle vie Bosco Cappuccio, Podgora, Premuda, La Somme. E le piazze Medaglia Miracolosa e San Michele, appunto. Strade dove il disagio è ben visibile già dai palazzi, che stanno letteralmente cadendo a pezzi. Edifici simili tra loro, dove al piano terra ci sono degli spiazzi, uniche zone dove è possibile prendere un po' d'aria. Sono gli stessi abitanti, spesso, a sistemarli, a cercare di renderli un minimo accoglienti. Alla fine di via Podgora c'è addirittura un mini parco giochi: un'altalena, un cavallo a dondolo e poche altre cose. Meglio di niente. Silvio Pinna da anni si fa portavoce della situazione disastrosa in cui sono costretti a vivere i residenti del rione: «I politici sono spariti tutti - protesta - non mi interessano i fatti di cronaca, non sono cose che mi riguardano. Voglio mettere in risalto che da queste parti la disoccupazione è enorme, soprattutto quella giovanile».
BRAVA GENTE Nelle ultime settimane, purtroppo, la zona di via Col del Rosso e via Col di Lana non è certo balzata agli onori della cronaca per vicende positive. Anzi. Prima l'aggressione all'anziano, poi la sparatoria dell'altro ieri. Però tutti ci tengono a dire che il quartiere è frequentato per lo più da brava gente. Povera magari, disperata in molti casi. Ma onesta: «Credo sia opportuno evitare ulteriori allarmismi nei confronti dei residenti del quartiere - è l'appello di Edoardo Tocco, consigliere regionale e comunale del Pdl, che conosce bene quelle strade - gli abitanti sono impauriti dai fatti delittuosi, questo rende difficile la vita di quartiere. Si parla solo di problemi gravi, spaccio, risse, sparatorie, sembra che qui si viva sempre nel terrore, ma io non ci sto a vedere classificate queste zone come le più malfamate in assoluto. È un territorio che ha problemi, è vero, ma come tanti».
L'ASSOCIAZIONE Maurizio Fanzecco è il presidente dell'associazione A. Lattuca, Acli di Is Mirrionis, altro rione popolare che confina con quello di San Michele. Lui ci tiene a dire che episodi come quelli che sono accaduti in questi giorni possono succedere ovunque: «Anche in via dei Condotti a Roma capitano, per non parlare del centro di Cagliari. A Is Mirrionis la gente può stare tranquilla, le ragazze escono dalla palestra la notte tardi e vanno a casa a piedi senza che le succeda nulla».
LA CHIESA Padre Carlo, vicario della chiesa della Medaglia Miracolosa, cerca di mettere in risalto la bontà della maggior parte delle persone nel quartiere: «La povertà è enorme, inutile negarlo, ma tra la gente c'è un senso di solidarietà immenso, non mancano mai le persone che fanno uno sforzo per aiutare chi sta peggio col poco che hanno».
Piercarlo Cicero