Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il flop dell'Arena concerti

Fonte: L'Unione Sarda
22 agosto 2013

SANT'ELIA. Spese alte, vento, problemi di acustica alla base dei numerosi forfait

 

Investiti 754mila euro ma i ricavi si fermano a 35.700

Soldi sprecati per una struttura che non sarebbe mai dovuta esistere, dicono i critici. Una valida alternativa all'Anfiteatro, che non si poteva più utilizzare, risponde l'assessore Puggioni. L'Arena concerti di Sant'Elia è sempre più un caso. Pochi giorni fa l'annuncio dello spostamento dello spettacolo di Marco Travaglio alla Fiera. Prima ancora i forfait di Gino Paoli, Sergio Cammariere e Asian Dub Foundation. Un flop annunciato, fanno sapere dall'opposizione in Consiglio comunale e non solo. Il progetto, infatti, è stato criticato da subito. È possibile che i prossimi giorni il centrodestra chieda alla Corte dei Conti di vederci chiaro su questa vicenda.
I COSTI Ventuno spettacoli organizzati in due anni. Pochi, anche perché, considerando il costo complessivo per la realizzazione e l'allestimento della struttura (circa 750mila euro) e il guadagno entrato nelle casse comunali per ogni spettacolo, il bilancio è impietoso: si parte nel 2012 con una spesa di 600mila euro per la sistemazione dell'area e la realizzazione della struttura. Poi le spese effettuate nel 2013: altri 154 mila euro per gli allestimenti e rendere di nuovo fruibile lo spazio.
I RICAVI Più di 750mila euro dunque, anche se c'è chi è convinto che la spesa sia stata superiore. E i ricavi? Gli spettacoli organizzati nell'Arena alla fine della stagione saranno stati ventuno in due anni. Considerando che il Comune riceve 1.700 euro dagli organizzatori per ogni singolo evento, il totale dei soldi che entrerà nelle casse dell'amministrazione cittadina non raggiungerà i quarantamila euro. La perdita è superiore ai 700mila euro.
I PROBLEMI Gli aspetti negativi del progetto sono stati messi in risalto più volte sia dagli organizzatori che dall'opposizione in Consiglio comunale: troppo vento innanzi tutto, ma anche un'acustica scadente per alcuni tipi di manifestazioni. E ancora grossi costi per gli operatori e l'eccessiva facilità a entrare senza pagare il biglietto.
GLI ORGANIZZATORI Roby Massa, patron di Spettacoli&Musica, da anni organizza eventi di tutti i generi. Lui prima ancora che venisse realizzata l'Arena aveva espresso più di una perplessità: «Lo spettacolo di Travaglio alla Fiera mi costerà meno - spiega - non bisogna contare solo i 1.700 euro da dare al Comune. La guardiania è molto più cara rispetto ad altri posti, da aggiungere alle spese per i Vigili del fuoco e per i gruppi elettrogeni. Non ce l'ho con nessuno, chiarisco, ma l'Arena può andare bene per i concerti rock, non per altre tipologie».
Per Davide Catinari, presidente di Vox Day, il problema degli spazi «nasce con l'esigenza di dover dare valore al progetto culturale di una città. Nel caso di Cagliari trovo normale che si sia investito sul lungomare perché quello sarà il biglietto da visita del futuro. Spero che la fase dell'emulazione di città come Parigi o Milano abbia fatto il suo tempo e che l'Arena, pur con i suoi difetti, possa essere un buon inizio».
Piercarlo Cicero 


L'ASSESSORE. La difesa della Giunta

Puggioni non ci sta:
«L'Anfiteatro
aveva gli stessi costi»


«Non devono esistere periferie. Questo significa essere di sinistra. La nostra sfida è trasformare la zona di Sant'Elia in un attrattore culturale, e la scelta di realizzare l'Arena là va in questa direzione».
L'assessore alla Cultura del Comune, Enrica Puggioni, chiarisce una volta per tutte i motivi per cui è stato deciso di realizzare uno spazio per gli eventi a Sant'Elia. Da più di un anno ormai sta ricevendo attacchi soprattutto dall'opposizione, ma lei rimane della sua idea: «L'Arena, progetto già cantierabile, è stata fondamentale per far sì che Cagliari accedesse ai fondi del Piano Città, un finanziamento molto importante». Poi fa un esempio: «Guardate il Lazzaretto. Pian piano sta diventando uno spazio di grande valore e perfetto per realizzare eventi culturali di grande livello».
L'Arena, tra l'altro, sarà valorizzata dal progetto del lungomare: «Senza contare che nel prossimo futuro anche il verde pubblico sarà completato. Sant'Elia diventerà un quartiere gioiello, e l'Arena è stata ideata anche in quest'ottica».
Molte critiche sono state rivolte per gli eccessivi costi di realizzazione: «Ma al di là della spesa per realizzare la struttura, i costi di allestimento sono gli stessi (150mila euro), in media, di quelli per l'Anfiteatro, nel quale ci sono stati degli anni in cui si superavano i 200mila euro, e a cui si aggiungevano le spese per gli eventi alla Fiera che venivano organizzati in aggiunta». E ancora: «Prima c'era un gestore privato che incassava i soldi degli spettacoli, ora invece il denaro, molto o poco che sia, entra nelle casse comunali. Tra l'altro secondo i dati di Federculture in Italia si parla di un crollo degli spettacoli del 25 per cento. Ebbene, nell'Arena invece gli eventi sono aumentati dagli 8 dello scorso anno a tredici. Non mi sembra una cosa da poco».
Sulle polemiche riguardanti la chiusura dell'Anfiteatro, l'esponente della Giunta guidata da Massimo Zedda è chiara: «L'Anfiteatro non si poteva più usare in quelle condizioni, erano arrivate indicazioni molto chiare da Vigili del fuoco e Soprintendenza».
Poi conclude: «All'interno dell'Arena si sono svolti spettacoli di tutti i generi, dal teatro all'elettronica, dal pop al rap fino alla canzone d'autore. A me pare evidente che il problema non è lo spazio, visto che si tratta di eventi completamente diversi tra loro».
P.C.C. 


Il presidente della commissione cultura Ghirra: «È stata una decisione ragionata»

«Un impianto troppo caro»

L'opposizione: i soldi erano da destinare ad altre iniziative

 

Un flop, senza se e senza ma. Per l'opposizione l'Arena concerti è stata una sbaglio costato una montagna di soldi: «Durante l'amministrazione Floris facemmo una riunione per discutere se creare un'arena in quell'area, e gli stessi operatori culturali bocciarono il progetto - dice Maurizio Porcelli (Pdl), vicepresidente della commissione Cultura - Mi chiedo perché questi soldi non sono stati messi per lo stadio. Hanno chiuso subito l'Anfiteatro e hanno cercato in poco tempo un'alternativa raffazzonata».
Gianni Chessa (Udc) da subito si era mostrato contrario: «A me risulta che, tutto compreso, sia stato speso circa un milione di euro. Ma non si potevano usare queste risorse per dare lavoro? Questa Giunta sta affondando come il Titanic». E ancora: «La location è bella, ma non per certi eventi. Il vento crea problemi, la gente entra nello spazio anche senza pagare il biglietto perché le recinzioni sono basse, e questo porta gli organizzatori a dover spendere molto per la vigilanza. Il risultato è che il Comune guadagna poco e gli operatori culturali spendono troppo».
Francesca Ghirra (Sel), presidente della commissione Cultura, è invece d'accordo su tutta la linea con la Puggioni: «Una volta finiti i lavori sul lungomare, la zona sarà risistemata anche dal punto di vista del verde e sarà tutta un'altra cosa». Un investimento per il futuro: «È stata una scelta ragionata e discussa con gli operatori, anche se abbiamo dovuto fare tutto in fretta. Altre zone erano state prese in considerazione, ma nessuna offriva le stesse garanzie dal punto di vista della viabilità e della sicurezza. Tra l'altro - conclude - l'obiettivo principale è quello di rilanciare Sant'Elia». (p.c.c.)