Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Abitanti ostaggi degli abusivi

Fonte: L'Unione Sarda
20 agosto 2013

VIA COL DI LANA. Immobile occupato da anni da alcune famiglie. I vicini: «Ora basta»

 

Musica a tutto volume e degrado intorno all'abitazione

 


Chi ha acquistato la casa in via Col di Lana qualche anno fa mai si sarebbe aspettato che sarebbe finito in un girone dantesco a causa di poche persone. Abusivi entrati con la forza in una casa popolare che stanno mettendo sotto scacco un'intera zona. Grida, schiamazzi, stereo a tutto volume, la strada di fatto trasformata in un terrazzo con tanto di sedie e panchine. E poi degrado, dappertutto. È questa la situazione che sono costretti a subire i residenti di via Col di Lana e dintorni, nel quartiere San Michele. Una strada balzata agli onori delle cronache qualche giorno fa dopo l'aggressione subita da un anziano, picchiato selvaggiamente (ancora non si conosce l'autore o gli autori dell'aggressione) e finito in ospedale in gravi condizioni.
LE FAMIGLIE Difficile capire, con esattezza, quante persone abitano all'interno dell'appartamento. C'è chi parla di almeno tre famiglie e almeno una decina di persone in tutto, entrate anni fa abusivamente al piano terra della sede del Sunia, il Sindacato nazionale unitario inquilini e assegnatari. La cosa certa è che là ci vivono anche minori. Fino a qualche giorno fa, dicono i residenti, fuori dalla porta c'era un frigorifero che poi è stato portato via. Ma è il minimo. Perché all'esterno dell'edificio ieri il degrado dominava: una grossa tavola di legno messa nel marciapiede, sedie lasciate fuori, un cumulo di calcinacci abbandonato sempre a pochi passi dalla strada, dove passano le auto.
IL TERRORE Gli abitanti della zona hanno paura. Raccontano quello che succede da quelle parti da qualche anno a questa parte, ma di rendere noto il proprio nome e cognome neanche ci pensano. Hanno il timore di subire ritorsioni. Ma parlano: «Non ne possiamo più - spiega un uomo che disperato chiama alla redazione de L'Unione Sarda - stanno distruggendo una strada che in realtà ha sempre avuto un'ottima fama. Questo è un posto tranquillo, che viene rovinato da poche persone che fanno danni a ogni ora del giorno e della notte». Poi lancia un grido d'aiuto: «Si faccia qualcosa perché i residenti sono davvero esasperati».
Un anziano abita nelle vicinanze. Ha paura: «Io di mattina non sento granché rumore, ma la notte cominciano a mettere lo stereo ad altissimo volume, e poi si sentono persone parlare a voce alta e il rumore fastidiosissimo di un generatore di corrente. Così non si può andare avanti, qua abitano persone che hanno una certa età e hanno bisogno di tranquillità». E guai a protestare con loro, perché non si sa quello che può accadere. Le chiamate a carabinieri e polizia sono continue.
AREA E SUNIA I locali sono di Area, il Sunia ha la sede proprio a fianco. «Purtroppo anche noi siamo vittime di questa situazione - spiegano dal sindacato - capiamo lo stato di disagio che provano gli altri abitanti ormai da anni, ma noi non possiamo fare nulla». Da Area, invece, fanno sapere che è stato avviato l'iter legale per mandare via gli inquilini abusivi, ma che purtroppo ci vorrà ancora del tempo perché si concluda in modo positivo.
L'APPELLO Edoardo Tocco, consigliere comunale e regionale del Pdl, lancia un appello alle istituzioni: «I residenti di via Col di Lana hanno bisogno d'aiuto, e allo stesso tempo non si possono lasciare quelle famiglie in strada, ci sono dei minorenni di mezzo. La Regione e il Comune devono attivarsi subito. Conosco bene la situazione, è arrivato il momento di dire basta». 

 


VIA SONNINO. Il dramma continua

Ex Cariplo: i clochard
si trasferiscono
sul tetto del palazzo


Il livello dell'acqua era diventato troppo alto, impossibile continuare a stare lì. I disperati che da anni vivevano nei sotterranei dell'ex Cariplo di via Sonnino angolo viale Bonaria non hanno avuto scelta. Sono stati costretti ad abbandonare quel posto così malsano per trovarsi un'altra sistemazione. Di alcuni si sono perse le tracce, mentre cinque (quattro uomini e una donna) hanno trovato “casa” a breve distanza, nei terrazzini al primo piano dell'ex sede della Corte dei Conti, in via XX Settembre. Impossibile definirlo un salto di qualità, ma almeno non sono più costretti a dormire in mezzo alla melma putrida.
Grazie agli articoli di giornale, ora la gente li aiuta. Sa dove sono e va a trovarli. La solidarietà è commovente. Da parte di tutti. I concessionari del Mercato di San Benedetto, sempre in prima linea quando c'è da aiutare, si sono mobilitati. Ogni giorno, a fine mattina, la merce deteriorabile ma ancora buona che resta invenduta nei box viene spesso regalata ai bisognosi. Di notte il via vai di volontari è quasi ininterrotto. Dagli assistenti sociali del Comune, a quelli della cooperativa l'Aquilone. Presenti all'appello Croce Rossa e Caritas. Gli Angeli di Sardegna, capeggiati da Giancarlo Murgia, si recano in via XX Settembre ogni sera, dopo le 21. «Le condizioni di vita sono pessime, ma prima era peggio», riferisce Murgia, «portiamo soprattutto acqua e succhi di frutta. Loro chiedono anche coperte, non perché hanno freddo visto che siamo d'estate, bensì per stenderle e dormirci sopra in modo da non essere costretti a stare a contatto con le sudicie mattonelle».
Altri senzatetto sono soliti trascorrere le notti nei pressi della biglietteria della Tirrenia, in via Roma. «In questo caso parliamo di undici persone (tutte sarde tranne un marocchino e una giovane rumena) che andiamo a trovare a turno, in squadre composte da almeno cinque volontari», spiega ancora Murgia, «da un po' di tempo stiamo tentando di assistere anche tre anziani fratelli che vivono nel piazzale dell'ex Cis. Avvicinarli non è facile, sono molto orgogliosi e vogliono cavarsela da soli. A volte ci mandano via, ma noi torniamo sempre, non si sa mai. Dare una mano al prossimo in difficoltà è la nostra missione». Non a caso li chiamano Angeli. (p.l.)