Intervista a Virgilio Scanu (CIttà Ciclabile)
di
Federica Lai
Domenica 11 Agosto 2013 | 15:35
Una linea metropolitana che colleghi Cagliari a Decimomannu, viale Marconi a senso unico, pista ciclabile in viale Trieste, e rastrelliere. Secondo Virgilio Scanu, presidente di “Città Ciclabile”, sulla mobilità a Cagliari ci sono molti progetti, che però non vengono messi in pratica. E servirebbero dei percorsi ciclabili e pedonali che colleghino tutti i quartieri.
Cosa c'è ancora da fare per la mobilità sostenibile a Cagliari? Quali progetti importanti secondo voi non sono stati ancora realizzati?
Rileggendo il piano strategico intercomunale area vasta sulla mobilità, si ha l'impressione che ci si accontenti di fare dei progetti anche buoni, ma poi il tutto rimane lettera morta, o quasi.
Linea FS, Cagliari-Decimomannu cosa si aspetta ad attivarla come linea metropolitana? Ci dovrebbe essere un treno ogni 10 minuti, tutti i giorni dalle 6, alle 22. Arst e Ctm devono muoversi di conseguenza e non in sovrapposizione.
Vanno promosse le linee Metro, con la prossima apertura verso la Cittadella Universitaria e verso Settimo S.Pietro.
Viale Marconi cosa si aspetta a trasformarla a senso unico verso Cagliari fino a Via Galvani? Lo si potrebbe fare da oggi, con le corsie preferenziali nei due sensi di marcia. Chiaro che poi necessita di interventi importanti per il rifacimento dei marciapiedi, ma la viabilità avrebbe da subito una svolta significativa. Queste tre iniziative, con costi abbastanza contenuti, e l'accelerazione sul rifacimento della statale 554, darebbero un forte segnale di svolta nella mobilità cagliaritana e dell'area vasta, riducendo di decine di migliaia le auto in ingresso a Cagliari tutti i giorni.
La Giunta Zedda è stata chiamata dai detrattori la Giunta dei ciclisti. Non sarà che invece ha soprattutto ereditato progetti del passato?
E' stata chiamata la Giunta dei ciclisti quando ha avuto il coraggio di tracciare i primi percorsi ciclabili in alcune vie centrali della città. Da lì sono seguite delle critiche, ma anche tanti riconoscimenti. Da allora avrebbe dovuto seguire, come più volte annunciato, la realizzazione di piste ciclabili in buona parte della città, dove le sezioni stradali lo permettono, e in altre apportando qualche piccola variazione. Ripartendo equamente gli spazi pubblici, dando il giusto spazio a tutti i sistemi di mobilità. Il piano complessivo della mobilità ciclabile, e l'attuale pista di Su Siccu, sono stati ereditati dalla Giunta Floris.
Ultimamente si parla spesso di ciclisti indisciplinati nelle strade cagliaritane: il boom delle due ruote non è stato accompagnato dalla corretta campagna di informazione da parte del Comune?
Noi riteniamo che il boom effettivo deve ancora arrivare, anche se nella nuova pista per il parco di Molentargius e il Poetto, in alcune ore della giornata, è veramente piacevole vedere tantissimi pedoni e ciclisti. Per quanto riguarda i ciclisti indisciplinati, in alcuni casi un comportamento diverso sarebbe più opportuno. Sarvirebbe una buona campagna d'informazione sulla mobilità, sia per un migliore utilizzo dei percorsi ciclabili, che nell'utilizzo delle rotatorie, per una maggiore sicurezza stradale.
Quali sono le strade più a rischio per chi viaggia su due ruote? Che fine hanno fatto i progetti per le piste ciclabili in viale Trieste e via Tuveri? Ma soprattutto: le piste attuali in centro sono sicure per voi?
Una delle strade più a rischio è viale Marconi. Ma ultimamente è diventata pericolosa anche viale Colombo. Ora con quei parcheggi, e con le velocità delle auto, i ciclisti rischiano di essere travolti dai veicoli in corsa, o dall’apertura di sportelli di auto parcheggiate.
Vorrei sapere che fine hanno fatto progetti delle nuove corsie ciclabili in viale Trieste, ma anche via Tuveri, via Castiglione, via Gioia, via Vesalio. Forse hanno terminato la vernice gialla. I soldi spesi dal Comune per le corsie ciclabili, dopo oltre due anni, sono solo una decina di migliaia di euro. Mentre ci sono i soldi della Comunità Europea pronti ad essere spesi, ma senza i progetti si rischia di non utilizzarli. Sono molto più sicure le corsie ciclabili in centro, perchè il 70 per cento delle auto ha il solo conducente a bordo e quindi dal lato del passeggero non c'è nessuno. Ma serve comunque una maggiore attenzione dei passeggeri nell'apertura dello sportello, e dei ciclisti nel controllo e nel moderare la velocità.
Dove si possono parcheggiare le biciclette, che fine ha fatto il piano delle rastrelliere? E sul bike sharing, siete soddisfatti?
Siamo ancora in attesa delle rastrelliere. Dopo i tanti annunci, ormai sta diventando difficile trovare anche un palo disponibile. Il sistema del bike sharing, deve essere integrato e gestito dallo stesso gestore dell'intero sistema della mobilità dell'area vasta, come nelle grandi capitali europee e in tante città del nord Italia. Il sistema deve essere a rete, con stazioni per bici in diverse zone: l'utente che scende dal treno, dalla metro, dall'autobus potrebbe prendere la bici e recarsi alla sua destinazione finale e lasciarla nel parcheggio più vicino.Parlare del sistema di Cagliari, quello attuale e quello prossimo, danno l'impressione che si tratti di un modo come un altro per spendere i soldi, ma non per creare i servizi.
Facciamo idealmente insieme il percorso del famoso anello ciclabile cagliaritano, dal Poetto a Molentargius, passando per Terramaini: quali ostacoli trova oggi un ciclista? Pensa che non stiamo valorizzando le nostre bellezze ambientali?
La vera svolta nella ciclabilità di Cagliari sarebbe collegare tutti i quartieri di Cagliari con percorsi ciclabili e pedonali: sarebbe bello per i cagliaritani, e ancor più per i turisti. Possibilmente con una guida che indichi i percorsi, questo si che sarebbe valorizzare le nostre bellezze ambientali. Poi c’è il percorso ciclabile che il mese prossimo ci porterà dal porto storico, attraverso la nuova passeggiata a mare, e la nuova pista della pinetina di Bonaria, che l’Autorità portuale sta completando. Poi lungo la pista di Su Siccu e successivamente decidere se entrare al parco di Molentargius, e proseguire per Quartu o per il Poetto. Altra possibilità di scelta è quella di proseguire in uno stretto marciapiede lungo l'asse mediano fino all'inizio della pista Ramsar, poi verso Monserrato, e fino alla cittadella universitaria. La soluzione più logica, e la meno costosa, sarebbe allargare il marciapiede con la pista ciclabile a fianco. Forse proprio questo è uno dei motivi per cui non la si vuole realizzare, ma il ciclista continuerà sempre nel suo percorso più breve e più sicuro, non cerca vie tortuose.