Il CASO STADIO
CAGLIARI Semaforo verde. Anche se non mancano riverberi politici, il Cagliari si avvicina al rientro al Sant’Elia. La questione stadio ha avuto ieri un altro passaggio chiave. Forse, quello più delicato prima della conferma in Aula. Le commissioni Lavori Pubblici, Sport e Patrimonio hanno dato (4 voti a favore, 3 contro, 2 assenti) il via libera alla firma della convenzione che affida al Cagliari lo stadio nato per lo scudetto del ’70. In breve, fin da stasera il Consiglio comunale potrebbe chiudere al meglio la faccenda. Per le firme è dunque questione di ore. L’assessore allo Sport Enrica Puggioni ha presentato la proposta di delibera che oggi va in aula. Sugli interventi operativi è intervenuta l’assessore ai Lavori Pubblici, Luisa Anna Marras. Il Comune deve eseguire i lavori della tribuna centrale, spogliatoi e servizi igienici. Tutti gli interventi confluiranno in un unico progetto da approvare in Giunta. «Sono stati versati 2.246.000 euro, rimangono 135mila euro: da versare direttamente o da coprire con polizza fideiussoria» ha spiegato il dirigente del servizio Sport, Giambattista Marotto, riepilogando il quadro debitorio del Cagliari. Insomma, è difficile, al netto delle speculazioni politiche, immaginare ribaltoni. I rossoblù potrebbero rientrare al Sant’Elia a settembre. È questo il traguardo di municipalità e club. In avvio con 5.000 spettatori. Poi, al completo – circa 16mila posti a sedere – entro ottobre. Adesso, in attesa del’ufficializzazione dell’accordo, è corsa contro il tempo. L’idea è che l’anno si chiuda con Cossu e soci che giocano di fronte al proprio pubblico. Un gran gol. Mario Frongia