La Cagliari by night
di
Marcello Polastri
Martedì 06 Agosto 2013 | 13:45
Vanno avanti e riecheggiano nel centro storico i rumori molesti che invadono le stanze dei cittadini dormiglioni e prosegue il chiacchiericcio post notturno dei clienti indisciplinati all'ingresso dei locali e residenti che vorrebbero riposare continuano a contendersi il territorio urbano. In ogni caso alzando la voce. E' una scena che si ripete a Cagliari: chi riuscirà a spuntarla?
Questo interrogativo di stretta attualità coinvolge tutti i quartieri urbani: dalla Marina alla MEM e ritorno, da via Mameli a via Roma, da piazza Yenne a Castello "ma avrà vita breve".
Lo afferma Fabrizio Marcello, presidente della Commissione ai servizi tecnologici del Comune di Cagliari che racconta: "stiamo lavorando per mettere mano al regolamento del piano acustico comunale e porteremo tra i banchi del Consiglio comunale, la discussione avvenuta vent'anni fa a Barcellona e pochi anni fa a Roma".
"La nostra città - prosegue il consigliere del PD - sta vivendo un periodo di transizione tra il passato ed il suo futuro turistico, ed oggi vive anche la notte, con la movida dove molti locali, perlopiù ristoranti con buona musica, fungono da attrattori di persone. Assistiamo ad un fenomeno che sta trasformando a volte in modo invadente, aree dormitorio in aree urbane affollatissime dai giovani".
Come è presto detto: "la competenza della Commissione Servizi Tecnologici riguarda gli aspetti acustici e quindi convocheremo in audizione la ASL, l'urbanistica per quanto riguarda il PUC e altri soggetti come le Attività produttive, i cittadini, gli esercenti, le associazioni di categoria per dar vita al patto".
Il Comune di Cagliari ragiona infatti per realizzare un apposito piano capace di regolamentare la vita notturna e diurna "perché - riprende Marcello - é necessario trovare anche aree alternative per lo svago ed i momenti ricreativi dopo la mezzanotte".
Non solo: "la movida, ad una certa ora della notte, andrebbe spostata dal centro storico e dirottata verso le zone periferiche, oppure nell'area del porto, ovviamente se il nostro Comune troverà un accordo con l'Autorità portuale" racconta il presidente della Commissione ai servizi tecnologici.
Alla Commissione urbanistica compete la programmazione urbanistica del territorio e l'individuazione delle aree che andranno classificate nell'ambito acustico. Ma la destinazione d'uso di una determinata area urbana, va indicata nel Piano Urbanistico Comunale. In tal senso, ogni zona viene classificata da una seria pianificazione urbanistica: aree come l'Anfiteatro romano, piazza dei Centomila, piazza San Paolo, piazza Carmine, il parcheggio cuore, sono alcune zone nelle quali è possibile fare animazione e attività ludiche, aree adibite al pubblico spettacolo che possono ad oggi superare i limiti di acustica superiori alle zone residenziali della città.
Nasce però a Cagliari l'esigenza di inserire altri luoghi: il Lazzaretto, i Giardini pubblici, la zona della Mediateca del Mediterraneo ad esempio, nelle quali sono fioccate le proteste dei residenti per il "troppo rumore" e che hanno bisogno di "essere normate". Da qui l'idea di Fabrizio Marcello: "coniugare le sinergie tra le esigenze dei cittadini, degli esercenti, ed alle quali il Comune deve dare regole, distinguendo diritti e doveri. Da questa esigenza nascerà il patto tra gli esercenti ed i cittadini. Premieremo chi rispetta le regole e sanzioneremo chi le infrange".
Forse il signore esasperato dai rumori della movida, che d'estate si affacciava in piazza Santo Sepolcro con la "natura" di fuori, sarà un brutto ricordo. E così, quel gavettone piombato sulle belle turiste di passaggio alla Marina. In segno di protesta, per il "troppo rumore".