Via alle consultazioni per conciliare le esigenze della città che cambia col diritto al riposo dei residenti a Marina e Stampace
COMUNE»COMMISSIONE SERVIZI TECNOLOGI
di Stefano Ambu w
CAGLIARI I lenzuoli anti chiasso sono stati appesi, con qualche nuovo slogan (l'esasperazione rende creativi), anche quest'anno davanti alle scalette di Santa Teresa. Ma dove c'è un locale pubblico, c'è spesso un residente che si lamenta, non solo alla Marina. Prima era il Poetto con la battaglia dei decibel poi finita in armistizio e convivenza pacifica. Poi la sfida si è trasferita in centro storico. La risposta? Un piano acustico del Comune adattato a una città che in questi anni sta cambiando abitudini e luoghi in cui far rumore. Un aggiornamento, come si fa con i telefonini e i tablet, alla ricerca di una soluzione che contemperi le esigenze del turismo e dello “stare in giro” con il diritto al riposo di chi si deve svegliare all'ora in cui i nottambuli ritornano a casa. La proposta arriva dalla Commissione servizi tecnologici: ieri mattina si è parlato del progetto anche con l'assessore Pierluigi Leo, presente ai lavori dell'organismo consiliare. Saranno coinvolti tutti: Asl, esercenti, residenti, associazioni di categoria. Sfileranno in audizione in commissione già dalle prossime settimane. Con un obiettivo: dare un contributo e fornire punti di vista, anche diversi, per trovare quel giusto mix che serve. Sarà difficile arrivare entro la fine dell'estate alle nuove regole per vivere in pace nelle strade della movida. Ma intanto il lavoro è partito. E per il 2014 la pace potrebbe essere sancita proprio dal piano acustico del Comune. «Cagliari- spiega il presidente della commissione Servizi tecnologici Fabrizio Marcello- sta affrontando ora problemi che le grandi metropoli hanno affrontato magari vent'anni fa. Non possiamo fermare una città che cambia, occupa spazi un tempo trascurati e accoglie nuovi flussi turistici. Ma dobbiamo stare attenti anche ai diritti di chi chiede di poter vivere tranquillamente il suo quartiere, ora diventato centro della movida. Proprio per trovare una soluzione è necessario mettere mano al regolamento». Problemi di notte, ma anche di giorno. L'esempio delle ultime settimane è quello della battaglia dei tavolini in piazza Santo Sepolcro con la protesta dei genitori che chiedono più spazio per i giochi dei loro bambini. Ma ci sono da valutare anche le esigenze dei commercianti. Insomma siamo sempre lì. Il problema è trovare quella via di mezzo che in qualche modo accontenti tutti. Proprio ieri in consiglio comunale l'assessore alle Attività produttive Barbara Argiolas ha annunciato che è stato istituito un tavolo interassessoriale per definire la questione del l'occupazione di spazi pubblici. Soprattutto in centro. «Si stanno portando tutte le concessioni- ha detto Argiolas rispondendo a un'interrogazione del consigliere di Federazione della sinistra Enrico Lobina- a scadenza a dicembre. Con l'obiettivo di riorganizzare a ottobre le concessioni per il 2014. È chiaro che occorre trovare un equilibrio tra le esigenze dei cittadini e quelle dei turisti e degli imprenditori. La Marina in particolare in questi anni ha fatto i conti con un grande exploit: ora l'amministrazione deve definire una riorganizzazione degli spazi per evitare l'inasprirsi di conflittualità». Anche il Corso Vittorio Emanuele chiuso al traffico nei weekend rientra nell'operazione “pace”: attirare cagliaritani e turisti in diverse zone della città significa per il Comune evitare alte concentrazioni di persone tutte in un'unica area.