5 Agosto 2013 ore 22:10
Dura riunione della Direzione cittadina dei Democratici. Sul banco degli imputati il sindaco di Cagliari considerato sempre più distante dal primo partito di maggioranza, che promette: “Basta sostegno incondizionato”
Autore: Martina Marras,
m.marras@cagliaripad.it
Il Partito democratico voterà i provvedimenti valutandoli caso per caso “in Aula e nelle Commissioni consiliari in base alla loro rispondenza con il programma e ai bisogni prioritari della città”. È questa la conclusione a cui è giunta la riunione della Direzione cittadina del Pd. Sul banco degli imputati il sindaco Massimo Zedda e le sue ultime scelte, prima fra tutte il ritiro delle deleghe a Luisa Sassu, ex assessore al Personale, “rimossa con decisione unilaterale e senza motivazione politica”, come ricordato anche dal segretario cittadino del partito, Yuri Marcialis.
I Democratici hanno sottolineato che dopo due anni di mandato si è “allargata la distanza tra le aspettative di forte cambiamento della città per le quali il Sindaco e la sua maggioranza erano stati eletti e gli effettivi risultati dell’azione di governo che sta determinando una crescente insoddisfazione e disillusione dei cittadini”.
Il capogruppo del primo partito della maggioranza, Davide Carta, rimprovera a Zedda “la significativa mancanza di condivisione nell’azione amministrativa” e lo scollamento tra palazzo Bacaredda e la città. Secondo Carta è necessario, infatti, “l’innalzamento del profilo politico dell’amministrazione, soprattutto nella capacità di ascolto, dialogo e sintesi con i soggetti istituzionali, sociali ed economici”. Queste criticità i Democratici cagliaritani ritengono di averle segnalate più volte al Sindaco. Ma la direzione di stasera va oltre una semplice critica dell’operato di Zedda.
Per Rita Carboni Boy si sta “subendo una sconfitta che pagheremo alle Regionali se il Pd non darà una scossa a questa amministrazione”. Duro anche il commento di Fabrizio Rodin: “In questi due anni ci sono state delle note positive: il Partito democratico lavora e produce, ma la Giunta non recepisce le indicazioni del Consiglio”.
“L’acuirsi delle distanze nella fase attuale e l’urgenza di porre mano ad un profondo cambiamento dell’azione politica ci pongono di fronte ad una scelta di responsabilità, non più interna verso la maggioranza ma esterna verso i cittadini stessi, al fine di raggiungere gli obiettivi e le priorità alla base del nostro patto elettorale”, sono le conclusioni della direzione cittadina che non preannunciano niente di buono per il giovane sindaco di Cagliari.