COMUNE Scossoni nel centrosinistra durante il dibattito sulla manovra. L’Idv fa andare sotto il sindaco. Ok alle agevolazioni sulla nuova tassa proposte da Farris. Cassato un emendamento del Pd Cugusi che lascia la commissione
A definirla “di confusione” c’è il rischio di essere troppo teneri. La seconda giornata-maratona sul bilancio di previsione sfalda la maggioranza, rinvigorisce l’opposizione (che con il Pdl porta a casa un risultato, in termini di fondi dirottati, mai registrato prima) oltre a dimissioni eccellenti. Un piccolo passo indietro: mercoledì la seduta in via Roma riprende alle 23,30 e va avanti fino all’una. Gennaro Fuoco (Fli) ritira i 443 emendamenti, e tutti i partiti firmano il subemendamento all’emendamento presentato dal Pdl (prima firma del capogruppo Giuseppe Farris), col quale si stabilisce un fondo di un milione di euro per le famiglie con quattro membri e le attività commerciali come salvagente-Tares. Nel dettaglio: 700mila per le famiglie, 300mila per le attività commerciali. I pidiellini, a risultato ottenuto, ritirano i loro 2500 emendamenti. Il loro capogruppo a palazzo Bacaredda, Giuseppe Farris, spiega che «si tratta di un intervento centrale sulla Tares, i tanti emendamenti servivano a affermare la nostra idea » . Se l’opposizione gongola, il centrosinistra fa i conti con una crisi che sembra aver raggiunto l’apice a due anni dalla conquista della città. La maggioranza ritira quasi tutti gli emendamenti a valere sui fondi incassati dal Cagliari calcio, tranne due: 200mila euro sugli asili nido, 40mila per abbonamenti Ctm a fasce deboli. Nando Secchi (Idv) propone 30mila euro, dal fondo di riserva, per l’attivazione di parternariati con realtà pubbliche e private per progettare azioni comunitarie per la crescita di settori quali cultura, ricerca e istruzione. Il sindaco Massimo Zedda interviene senza mezzi termini: «Inutile mettere questi soldi, il rischio è di vincolarli adesso e ritrovarci tra un mese con dei casi dove è necessario avere liquidità. Il Comune andrebbe in sofferenza, abbiamo anche progetti attivati col Banco di Sardegna, per l’Expò e anche con la Bulgaria. Il fondo di riserva è di 400mila euro», conclude Zedda, invitando al ritiro dell’emendamento. Cosa che non avviene: la maggioranza vota a favore, con dei distinguo: mezza Sel (Ghirra e Depau) preme rosso, l’altra metà (Dessì e il capogruppo Mascia) verde. Ok dal resto della maggioranza, verde anche dai Riformatori e astensione dall’opposi - zione. Nando Secchi ha però tentato di ritirare la proposta a votazione in corso, l’opposizione con Giuseppe Farris in testa, si è rivoltata, il presidente del consiglio Ninni Depau ha cercato di riportare l’ordine ma alla fine il voto è stato tradotto in realtà. Stop ai lavori in aula, l’intera maggioranza con Massimo Zedda si rifugia in riunione straordinaria. Lontano dagli occhi di tutti, non dalle orecchie. Zedda è sibillino nel rimarcare con forza la sua autonomia: «Voterò sempre come vorrò. Certo, un ordine del giorno non si nega a nessuno, ma tra tre anni, in campagna elettorale, i nostri avversari li metteranno in fila per accusarci su ciò che non abbiamo fatto». Dopo mezz’ora di pausa si torna in aula, dalla maggioranza non parla nessuno. Claudio Cugusi (Pd) e presidente della commissione Bilancio arriva a lavori iniziati. Prima il capogruppo del suo partito aveva ritirato l’emendamento da 300mila euro per l’housing sociale (che aveva ricevuto pareri negativi), e Cugusi si dimette da presidente della commissione. Interviene Zedda: «È stato ritirato da Carta, credo che sia stato concordato. C’è l’impossibilità a creare una nuova agenzia per l’housing sociale, ma gli uffici del comune possono attivarsi». I lavori sono andati avanti fino a notte fonda.
Paolo Rapeanu
IN CONSIGLIO I SOLDI DEI MERCATI, LE BATTUTE, VERDURAI E INFOPOINT
I ventitrè dei Riformatori, i centodieci dell’Udc e i centoquaranta del sardista Paolo Casu. Questi emendamenti restano, una parte sono andati in discussione nella notte appena passata, oggi si andrà avanti. Tutti bocciati salvo sorprese. Ieri non sono mancati i momenti di comicità tra i banchi. Gianni Chessa (capogruppo Udc) chiede fondi da mettere sui mercati civici e apostrofa l’assessore alle Attività produttive, Barbara Argiolas, come “verdu - raia”, con riferimento a un discorso più ampio legato ai mercati. Subito dopo Chessa presenta un emendamento per chiedere di riaprire gli infopoint. Ovviamente contraria la maggioranza, idem Paolo Casu, che con forza esclama che «c’è un infopoint chiuso qui davanti in piazza Matteotti, di proprietà della Regione. Se vogliamo fare politica seriamente bene, sennò io non ci sto».