SANT’ELIA Il Comune rifiuta l’invito del governatore e porta avanti la trattativa col Cagliari, che ha indicato i punti critici della convenzione. Pinna: si risolve tutto, spenderemo 3 milioni
Il Cagliari ha rispedito al mittente la bozza di convenzione preparata dal Comune per il Sant’Elia. E Il Comune ha rifiutato l’invito di Cappellacci a Villa Devoto. Per ore si sono sparse voci su una rottura delle trattative, ma la situazione la chiarisce il vice presidente del Cagliari. «Ci sono alcune questioni tecniche ancora da risolvere, ma io credo che in qualche giorno si possa arrivare al risultato», precisa Giovanni Domenico Pinna. La società, esaminata la bozza, ha presentato quattro osservazioni al Comune. «Non sono questioni di natura economica, sono aspetti tecnici e di natura contrattuale che dovranno essere rivisti assieme ai tecnici del Comune, ma credo che tra persone di buona volontà si possano risolvere in poco tempo», precisa Pinna. I malumori di viale La Playa sembravano riguardare anche l’aspetto economico della convenzione proposta dal Comune, ma Pinna spazza via ogni dubbio. UNO STADIO DA 3 MILIONI «Sapevamo già in partenza che avremmo dovuto accollarci le spese perché il contributo del Comune è di 500mila euro, che comprendono anche l’Iva, quindi si tratta di 350- 400mila euro - spiega il numero due del Cagliari - la valutazione fatta dai nostri tecnici è che per trasferire le tribune e rimontarle al Sant’Elia servono tra i due milioni e mezzo e i tre milioni di euro». Come previsto, alla bozza del Comune sono seguite le osservazioni della società e nei prossimi giorni continueranno i lavori tra i tecnici delle due parti per limare gli spigoli. Nel frattempo c’è stato l’invi - to del presidente della Regione per un nuovo incontro a Villa Devoto, previsto per questa mattina. Ma se la società aveva dato la propria disponibilità al vertice, il Comune ha preferito declinare l’invito e continuare la trattativa direttamente con i delegati del Cagliari. Una decisione che Cappellacci ha appreso con «rammarico », precisando: «non posso che manifestare rispetto per una precisa scelta indicata da una Istituzione, sebbene sia difficile comprenderne la ratio». Il governatore critica i contenuti della risposta ricevuta da palazzo Bacaredda: «Spiace che la stessa amministrazione comunale abbia ritenuto necessario ribadire ciò che nessuno ha mai messo in discussione: che lo stadio di S. Elia sia proprietà del Comune di Cagliari. Anche tale affermazione appare fuori luogo in un contesto in cui non è in discussione il ruolo proprio di ciascuna Istituzione, ma la comune volontà di collaborare insieme per il raggiungimento degli obiettivi comuni». Era stato Cappellacci dopo l’ultimo vertice a Villa Devoto a precisare che lo stadio è di proprietà della Regione e Massimo Zedda aveva ribadito che c’era stato il passaggio al Comune. A prescindere dal rapporto tra le due amministrazioni, quello tra via Roma e viale la Playa sembrerebbe tornato sui giusti binari, anche se qualche mal di pancia resta dopo l’invito alla calma. «È arrivato dopo il nostro comunicato, che però era in risposta a quello del Comune che diceva che conoscevamo i tempi della convenzione, ma così non era - spiega Giovanni Domenica Pinna - noi in realtà chiedevamo solo una bozza in modo da limare tutto - come stiamo facendo in questi giorni - in modo che all’avvenuto pagamento fosse tutto pronto e condiviso. Loro hanno voluto aspettare, nonostante avessero l’ordine di bonifico dell’Unicredit,e questi sono giorni che avremmo potuto risparmiare». Pinna è a capo della delegazione rossoblù che tratta col Comune per il Sant’Elia. «Io sono molto ottimista e credo che nel giro di qualche giorno tutti gli aspetti della convenzione possano essere chiariti e condivisi da tutti - conclude il vice presidente del Cagliari - anche perché in questa operazione stiamo spendendo molte energie e se non dovesse andare in porto - ma è un’ipotesi che non considero - sarebbe una grande delusione». Se gli ostacoli saranno abbattuti il Cagliari dovrà cominciare a Trieste e - con un po’ di ottimismo - potrebbe tornare al Sant’Elia o il giorno della visita del Papa oppure la settimana dopo (29 settembre) con l’Inter. Proprio la partita che l’anno scorso aveva dato inizio all’esodo dei rossoblù in Friuli.
Marcello Zasso