Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La squadra ancora senza una casa Il 25 agosto si parte

Fonte: L'Unione Sarda
1 agosto 2013


Lungo elenco di lavori da eseguire
 

Chi deve fare cosa nello stadio. L'elenco delle opere è lungo, inoltre le condizioni scritte dal Comune sono considerate inaccettabili dal Cagliari. E chissà adesso cos'altro succederà. Is Arenas è congelato, quasi interamente smantellato tranne la struttura della “main stand”. Il Sant'Elia è chiuso da oltre un anno, e soltanto il campo è realmente in buono stato. Il 25 agosto si inaugura il campionato 2013/2014 e per il secondo anno consecutivo la squadra rossoblù è senza casa. Nonostante le migliori intenzioni di tutte le parti in gioco, non si intravede la luce in fondo al tunnel.
Secondo il capitolato inviato nei giorni scorsi al club, il Comune si deve occupare principalmente della tribuna centrale, e realizzare i settori per le autorità, gli ospiti e gli spettatori diversamente abili. Inoltre, provvederebbe alla manutenzione degli spazi del Gruppo operativo di sicurezza, degli spogliatoi dei giocatori e degli arbitri, delle sale stampa. A queste operazioni sono stati destinati 500 mila euro, inseriti nel bilancio di previsione in fase di approvazione dal Consiglio.
Il Cagliari calcio, «previa acquisizione delle autorizzazioni e dei pareri favorevoli alle proposte progettuali da parte degli enti competenti», deve eseguire la pulizia e la rimozione di tutte le attrezzature, gli oggetti e gli arredi presenti e non utilizzabili, adeguare la cabina elettrica alle normative vigenti, installare l'impianto di illuminazione all'esterno della recinzione, revisionare le uscite di sicurezza, fare la manutenzione delle torri faro, installare le tribune metalliche e tutti i collegamenti pedonali per raggiungere le vie di esodo, installare i servizi igienici e quelli per il ristoro, realizzare l'impianto di videosorveglianza, sistemare i maxivideo, fare la manutenzione del manto erboso, degli edifici del pronto soccorso, dei locali di polizia.
Ha scritto il dirigente del servizio pubblica istruzione, politiche giovanili e sport, Gianbattista Marotto, che la bozza «costituisce un mero documento di lavoro, modificabile sia in relazione alle proposte della società, che per ulteriori integrazioni e correzioni dell'amministrazione».