Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Comune Bilancio in aula, niente accordo

Fonte: Sardegna Quotidiano
31 luglio 2013

 

IL DIBATTITO Il Pdl insiste sui suoi emendamenti, possibile ritiro in caso di revisione della Tares. Zedda prova ad aprire

La partita sul bilancio comunale inizia oggi e il centrosinistra spera sia libera dalla maggior parte di emendamenti presentati. Il Pdl ne ha schedati 2500, ma solo due sono di peso e riguardano la Tares. Stamattina c’è una riunione di tutti i capigruppo, chiesta dal sindaco Massimo Zedda: il tentativo è trovare l’accordo. Ma le posizioni tra maggioranza e Pdl, a fine seduta, sembravano distanti. Ieri sera, a consiglio finito, Zedda si è intrattenuto con la sua maggioranza, in privato, dopo aver ricordato che c’è la disponibilità a chiudere la partita del documento contabile quanto prima. Ieri è continuata la discussione sulla manovra, parola solo ai capigruppo, oggi inizia la maratona sugli emendamenti. Certo, l’opposizione attacca e la maggioranza difende il documento contabile ma chiede con vigore, il Pd in testa, un cambio di rotta su più punti. E dagli interventi si capisce che il rapporto tra sindaco e una parte della maggioranza è ancora in fase “di studio”. Tutti i capi partito hanno voluto dire la loro. Giuseppe Farris, capogruppo Pdl, non fa sconti: «Il bilancio presenta due caratteristiche, il clima politico interno alla maggioranza e il ruolo sempre più marginale del consiglio. È errato spostare le attenzioni su enti non comunali, la regione garantisce trasferimenti al comune, il trend è in crescita, avrei gradito più onesta intellettuale da parte del sindaco, che non ritratta le somme per il personale comunale, 1,4 milioni, il suo solo staff ne costa 720mila in cinque anni. Abbiamo due emendamenti sulla Tares, per abbattere della metà il costo per alberghi con ristoranti e un fondo speciale per famiglie di quattro persone. Ma non so a chi presentarli », punzecchia Farris, «la maggioranza era cementata dal dogma della militanza, senza un programma completo tutto finisce». Subito dopo interviene Sergio Mascia, capogruppo Sel: «Militanza, certo, ma anche visione politica della città, abbiamo deciso che Zedda la guidasse e noi la rappresentassimo in consiglio. La situazione delle casse comunali è a po- sto, sulla Tares c’è incertezza a causa dello Stato, ciò sfavorisce i consumi. Ma compensiamo con contenuti politici che riempiono questo bilancio». Davide Carta, capogruppo Pd, propone un iter: «Approviamo il bilancio, a metà ottobre discutiamo Imu, Tares, Cosap e Irpef, e assestiamo il bilancio a dicembre. Il fondo per aiutare le famiglie numerose in difficoltà può essere preso dai soldi del debito del Cagliari calcio. Serve più dialogo sulla cultura e i servizi sociali, coinvolgendo associazioni e cittadini». E il sindaco Massimo Zedda è chiaro: «Togliere la Tares agli alberghi vuol dire aumentarla da altre parti, propongo di stabilire un fondo per famiglie e attività produttive per abbattere tutte le tassazini. Sugli emendamenti, iniziamo a ragionare tutti insieme», afferma Zedda, tendendo la mano anche all’opposizione, «non su binari paralleli ma concordati, per quelli della maggioranza vale la pena ragionare, sono risorse simboliche. Lo sviluppo della città determina benessere, no a una visione monoculturale. Chi vuole attacchi me, non i miei collaboratori, che guadagnano un terzo di altre realtà». Paolo Rapeanu