LA TENSIONE Palazzo Bacaredda consegna le carte e ricorda che la data prevista era ieri, la società dice che ne era all’oscuro e si lamenta per i tempi. Cappellacci: giovedì tutti a Villa Devoto
Il Comune ha consegnato la bozza della convenzione per il Sant’Elia al Cagliari. Ma da viale La Playa continua il braccio di ferro con la società che attacca sui tempi troppo lunghi. Negli ultimi tempi da una parte si è scelta la strategia della tensione e dall’altra quella del silenzio e ieri il conflitto è emerso.
LA CONVENZIONE C’È Perché palazzo Bacaredda ha comunicato la trasmissione della convenzione alla società nella data prevista, e nota al Cagliari, cioé entro cinque giorni dall’arrivo dei soldi nelle casse pubbliche. Ma la società ha replicato che non sapeva di questo termine di cinque giorni, così come del necessario passaggio in Consiglio dopo l’approvazione del bilancio. In pratica il Comune sostiene che i tempi seguiti sono quelli giusti, mentre per il Cagliari si è perso un mese di tempo. Una differenza di visioni che riporta alla luce gli spettri del 2012, quando Cellino deciso di portare via la squadra dal Sant’Elia dopo la partita con l’Atalanta del primo aprile. E proprio i bergamaschi hanno giocato per primi a Quartu quando lo stadio era ancora un cantiere. Ieri è stato definito il calendario del prossimo campionato e per la prima giornata ai rossoblù è toccata una partita in casa, proprio con l’Atalanta. E se l’obiettivo iniziale era quello di cominciare la stagione subito al Sant’Elia, a meno di un mese dall’inizio sembra probabile che questa ennesima sfida coi nerazzurri si disputerà a Trieste. A meno che il Sant’Elia non venga aperto in modo parziale, prima del trasloco dei tubi Innocenti da una sponda all’altra di Molentargius.
A CASA CON IL PAPA Le tre domeniche successive sono due trasferte (Milan e Fiorentina) e una sosta per la nazionale, e il Cagliari potrebbe tornare al Sant’Elia con la Sampdoria proprio nel giorno dell’arrivo in città di Papa Francesco. Così ai palchi allestiti dal presidente Cellino potrebbero affiancarsi le tribune dentro lo stadio per l’atteso ritorno a casa dei rossoblù. Ieri, nonostante il tono duro del comunicato, il Cagliari ha ribadito il suo interesse a tornare nel capoluogo, ma ha chiesto anche «un impegno concreto di tutte le Istituzioni a fare presto se veramente interessate a questo obiettivo e che non vengano poste al soggetto privato condizioni insostenibili ed inaccettabili». La società ha fatto riferimento agli incontri tenuti a Villa Devoto e proprio ieri il governatore ha spedito un altro invito alle parti, chiedendo a Cellino e Zedda (o ai rispettivi rappresentanti) di ritrovarsi giovedì in via Oslavia. Tra tutte le questioni politiche e le polemiche, c’è il dato di fatto che la convenzione ora è in mano al Cagliari, che oggi dovrebbe esprimere un parere tecnico, anche se già ieri è partita qualche frecciata perché la convenzione «rivede profondamente quelle che erano state le verifiche tra i tecnici e, quindi, ci si sarebbe potuti perlomeno portare avanti nel confronto e non far trascorrere circa un mese inutilmente con il campionato alle porte e con il rischio concreto di ulteriori dilazioni». Negli ultimi giorni la tensione tra viale la Playa e via Roma sta salendo ed è lecito immaginarsi che il dialogo a mezzo stampa proseguirà anche oggi. In mezzo i tifosi che se da un lato non capiscono perché i tempi siano così lunghi, dall’altro sanno bene che non giocherebbe certo a loro favore un nuovo scontro prima della convenzione provvisoria in attesa della gara pubblica e l’affidamento a lungo termine. E l’incontro a Villa Devoto potrebbe servire a placare gli animi e riprendere la collaborazione per riportare il Cagliari al Sant’Elia.
Marcello Zasso