Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Cagliari, arte e artigianato nel segno di Maria Lai

Fonte: La Nuova Sardegna
30 luglio 2013

Fino al 29 settembre al Ghetto l’esposizione “Quando l’idea incontra il gesto” Opere dell’artista recentemente scomparsa, di Nivola, Ciusa e tanti altri




di Sabrina Zedda wCAGLIARI Chissà in quale occasione e per quale strano guizzo passatole per la testa alla fine degli anni Settanta a Maria Lai venne in mente un’opera composta da tanti bambini fatti con il pane? “Il paradiso dei bambini” l’artista ogliastrina, recentemente scomparsa, intitolò quel lavoro geniale e giocoso al tempo stesso, ora esposto in una delle antiche sale del centro comunale d’arte Il Ghetto. L’occasione è “Quando l’idea incontra il gesto- Arte e artigianato artistico in Sardegna”, la bella mostra organizzata dal consorzio Camù, con il contributo del Comune, e curata da Simona Campus, dove 27 artisti di ieri e di oggi, che dal mondo dell’artigianato artistico hanno tratto ispirazione, sono riproposti in un percorso che per quel suo rifarsi all’opera di Maria Lai, ne costituisce il primo grande omaggio dopo la morte. Da Costantino Nivola a Eugenio Tavolara, da Francesco Ciusa a Nietta Condemi de Felice, passando per Iride e Lavinia Altara sino a Italo Antico e Luciano Bonino, le tre sezioni (Terra e acqua, Trame e orditi, Fili e storie) dell’esposizione mettono a confronto il lavoro dell’artigiano con quello dell’artista per capire dove sta il confine tra l’uno e l’altro –se mai dovesse esserci-, quali sono le influenze e come la tradizione possa essere rivisitata per creare qualcosa di innovativo. Nell’allestimento di Sabrina Cuccu del Teatro lirico di Cagliari, a guidare il visitatore è un percorso fatto di fili sottili che conduce via via a scoperte diverse. Si parte da un ripiano che ripropone il pane decorato per le grandi occasioni per riscoprire “Il paradiso dei bambini” di Maria Lai o una piccola scultura della serie “I letti” di Costantino Nivola: un letto di terracotta con due sposi adagiati, disposto su prato di fieno, considerato di buon auspicio. Per arrivare, nella stanza di sotto, ad ammirare un robusto telaio di fine ‘700 messo a confronto con “Il telaio” delicato e coloratissimo, fatto con stecche di gelato, coltelli e forchettine di legno, opera ancora una volta di Maria Lai. La mostra è anche il pretesto per rincontrarsi. Così accade nella sezione tessuti, dove un bel tappeto con motivi di cavalli e melograni di Eugenio Tavolara è accostato a una scultura sulla processione di Sant’Efisio di Tosino Anfossi: i due divennero amici sui banchi dell’università di Cagliari. L’ultima sezione, dedicata al cucito, riporta al presente con l’artista Luciano Bonino che rispolvera però uno stile rococò nel suo abito “Centu pinnicas”. A chiudere il percorso sono i libri cuciti di Maria Lai, e non è forse un caso che l’ultimo in esposizione abbia per titolo “L’artista non deve spiegare”. «Quella realizzata è una mostra di incontri - spiega Simona Campus- Occasione in cui l’idea, cioè l’elaborazione artistica dell’artista, incontra il gesto, cioè il lavoro artigianale». I manufatti in esposizione (visitabile sino al 29 settembre dal martedì alla domenica con orario continuato) sono stati prestati dalla Fondazione Banco di Sardegna, dall’Isre, dalla Banca di Sassari e da 21 privati.