I 180 milioni rappresentano l’investimento, l’allora Ici (attuale Imu) e danni morali e materiali fanno schizzare il totale alle stelle. Gli avvocati dei 150 proprietari del rione mai nato a Su Stangioni hanno la calcolatrice in mano, i loro clienti già una lettera di “messa in mora” da spedire al Comune. In otto anni nessun risultato, idem nei due con Zedda al governo. Pubblicamente, il sindaco ha già detto la sua, notando in Su Stangioni una landa desertica e proponendo aree più “centrali ”. L’ex mattatoio in via Po e l’ex mercato ortofrutticolo in viale Monastir. Altre zone rispetto all’area tra la 554 e la 131Dir, dove è rimasta solo l’idea di192mila metri quadri avveniristici, con 700 case, 2600 abitanti, sette ettari di verde, 32mila metri quadri di servizi, due laghetti artificiali e due torri da 45 metri ciascuna, automobili sottoterra e metro leggera che passa nel quartiere. L’ultimo atto politico sotto Emilio Floris: ok al piano particola- LO SCONTRO Dopo i primi via libera resta congelato il progetto del nuovo rione alla periferia della città. Minacciata una maxi causa da 180 milioni al Comune: «Risposte o si va in tribunale» reggiato dell’area, Vas da chiedere a Provincia e Regione, mai fatto. Ora i proprietari dei terreni di Su Stangioni dichiarano guerra: le aree proposte da Zedda non vanno bene. O via Roma manda avanti l’iter o volano le carte bollate. «Danni materiali, morali e esistenziali, centinaia di proprietari che attendono. Dal 2006 sembra ci sia una congiura di chissà quali poteri forti dell’edilizia», dice Antonio Mattana, presidente di Confcooperative Federabitazione, «se il Comune non ci fa costruire lo trasciniamo davanti ai giudici». E la doppia proposta di Massimo Zedda è bocciata perché «sono 130mila metri cubi, il quaranta per cento di possibilità edificatoria rispetto a Su Stangioni, le aree andrebbero bonificate e gli edifici esistenti demoliti», ma soprattutto «nella Carta del rischio archeologico, inclusa nel Puc comunale, ex mattatoio e ex mercato ortofrutticolo sono segnati con alta possibilità di ritrovamenti archeologici, per via dei resti dell’antica Santa Igia». Di contro, Su Stangioni appare il paradiso ideale per un nuovo quartiere ecosostenibile, con bassi costi per costruire e vivere e respirare aria non inquinata dallo smog. «Per Su Stangioni c’è già il parere preventivo approvato dal consiglio comunale nel 2011, si può dare il via libera rapidamente. È il Comune ad averci chiesto, nel 2006, di realizzare un piano di intervento per l’edilizia. Non siamo speculatori ma siamo ostacolati», aggiunge Mattana, «invece altri progetti edilizi sono partiti senza troppe domande dal Comune». E, se il presidente regionale di Confcooperative Federabitazione, Carlo Tedde, conia il termine «burofollie, altro che burocrazie, siamo pronti a fare tutte le azioni necessarie per essere risarciti », c’è anche Giacomo Pisano, portavoce dei proprietari delle aree: «Lo scorso 24 maggio abbiamo parlato con Zedda, ha detto che il progetto lo conosce bene e lo apprezza». Lo stesso Zedda trentotto giorni prima boccia Su Stangioni: «Una landa desertica ». Con la maggioranza dei consiglieri comunali “contrari ” al nuovo rione. Paolo Rapeanu