SANTO SEPOLCRO Bottiglie e sporcizia dopo una notte di bagordi. Picnic per i bimbi contro l’invasione dei tavolini
Decine di bottiglie, buste e bicchieri di plastica, ma anche una sedia, un cartello stradale ammaccato e quella che è solo il ricordo di una stuoia. Fin qui, la parte per gli occhi: le narici invece captano odori nauseabondi. Non è una novità lo scenario da campo di battaglia che accoglie il risveglio della Marina, soprattutto in piazzetta Dettori, nella scalinata e in piazza Santo Sepolcro. I “resti ”della movida notturna, insomma, quella che divide il quartiere tra favorevoli alla vita notturna e chi quasi maledice di abitare in una di quelle viuzze. Un anno fa il Comune sigla un “patto sulla movida”: l’assessore alle Attività produttive Barbara Argiolas spiega che i residenti «devono convivere» con ristoratori e proprietari di locali e viceversa. In molti storsero il naso allora, dodici mesi dopo va anche peggio. E anche ieri, di buon ora, piazza Santo Sepolcro è stata ripulita. Non dal Comune, ma da due custodi della chiesa. «Bottiglie di birra, urina sul portone della chiesa, vomito. Uno scempio», racconta Salvatore Deiana, «il mio lavoro è fare il custode della chiesa, diciamo che questo è un extra non pagato che compio tutte le mattine. Qui non passa giorno senza ritrovarci coperti dai rifiuti». E se l’inciviltà dei nottambuli sfregia da tanto tempo addiritura la piazza di una chiesa storica, in piazza Santo Sepolcro c’è chi combatte una doppia battaglia che definisce di civiltà. Ieri sera, cinquanta genitori con prole al seguito hanno organizzato, con l’aiuto di musicisti, giocolieri e volontari, un paio d’ore di svago per i più piccoli. Tra disegni in terra coi gessetti, tiro alla fune e il sempreverde pincaro. Da circa un anno si contendono l’unica piazza abbastanza grande di Marina, Stampace e Castello coi proprietari dei locali, che ne occupano una fetta con sedie e tavolini. «Sul problema dei rifiuti, il comune deve vigilare di più e combattere i maleducati», dice Elisabetta Carta, promotrice della “festa- merenda”in piazza, «i tavolini non permettono ai bambini di avere tutta la piazza per loro, almeno dalle 16 alle 20. Siamo assediati ovunque dai tavolini, col rinnovo delle concessioni spero che il comune ci venga incontro». Francesca Frau ha due bimbi di cinque e quattro anni: «Le piazzette dei quartieri sono soffocate dai tavolini dei locali, per qualche ora al giorno piazza Santo Sepolcro deve essere liberata. Sulla sporcizia e i rifiuti, purtroppo è il segno della mancanza di senso civico». Arriva da Castello coi figli di due e quattro anni Manuela Flore: «È l’unica piazza rimasta dove i piccoli possono giocare tranquilli, la via è pedonale. I tavolini limitano i giochi, il comune deve comprendere la situazione». Walter Falgio parla di convivenza: «No alle polemiche, questa è la piazza del quariere, spero che il comune regolamenti tutto a dovere». Paolo Rapeanu