Da oggi sette chioschi tornano a casa: al via il trasloco dal recinto dell’ippodromo alla sabbia del Poetto. Malibù, Dolce Vita, Miraggio, Corto Maltese, Calypso, Aramacao e Capolinea entro il prossimo weekend saranno pienamente operativi, andando a far compagnia – e sana concorrenza – ai baretti già aperti: Emerson e Iguana. Nei giorni scorsi si è aggiunto anche quello de Le Palmette, ieri tanti i caffè e panini serviti, oltre alla possibilità di affittare sdraio e ombrellone. Venerdì è arrivato l’ok da parte dello Sportello unico delle Attività produttive, che ha spedito le carte “liberatorie ” dopo i lavori della conferenza dei servizi. Ma se da un lato sette attività commerciali tornano a battere scontrini sull ’arenile, altre sette attendono lumi, in uno scenario da corsa impazzita. Dalla settimana prossima gli operai della ditta delle gru, gli elettricisti e gli idraulici si godono le meritate ferie. E il rischio di un Poetto con solo la metà dei baretti operativi c’è tutto. Proprietari e lavoratori dei chioschi ancora in stand-by si sono dati appuntamento per oggi, di buon’ora, all’angolo di via Nazario Sauro, dove svetta il palazzone bianco dell’Urba - nistica. Per parlare con qualunque impiegato che possa comunicare loro la lieta novella: potete rimontare anche voi. Va detto che, per tradurre il sogno in realtà, è necessaria una nuova conferenza di servizi con tutti gli enti preposti. Lasciando da parte la grana del Pul comunale, all’esame della Regione e già silurato in più parti: se non viene approvato entro il 31 dicembre, tutti i chioschi devono essere rismontati. Tra i gestori c’è chi non rilascia più neanche mezza dichiarazione, come suggerito dagli avvocati. Ma c’è ancora chi si sfoga, puntando il dito contro burocrazie e capricci della politica. «Molta preoccupazione, il permesso per il dissequestro deve arrivare entro una settimana, sennò la stagione sarà compromessa », dice Donatella Marongiu del Twist. «Io ho smontato dopo, sperando di una sentenza favorevole del Consiglio di Stato. Le vere vacanze sono dietro l’angolo, spero di avere tra le mani, subito, l’autorizzazio - ne». Maria Assunta Cabras, storica proprietaria del Palm Beach, è disperata: «Sono strapiena di debiti, ho speso tutto tra smontaggi e rimontaggi continui. Da lunedì prossimo la ditta delle gru mi ha detto che andrà in ferie», afferma. «Ho bisogno di lavorare, o apriamo adesso o la stagione è persa. Andrò negli uffici urbanistici insieme ai ragazzi che facevo lavorare, anche loro sono in crisi ». Tra i corridoi degli uffici comunali oggi ci sarà anche Alessandro Cogoni, de La sella del diavolo: «Giovedì ho presentato il progetto nuovo, ho già ottenuto il dissequestro e la riconferma della concessione demaniale. Ma sono appeso alla conferenza di servizi, se si svolge entro sette giorni sono salvo. È importante ripartire », sostiene Cogoni, «ma anche la politica deve fare la sua parte. Approvino il pul, diano gambe a normative adatte. Insomma, facciano qualcosa: l’importante è non dover rismontare tutto a fine dicembre». Paolo Rapeanu