Il Cagliari calcio convocato dal Comune per definire il nuovo patto
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Il pagamento dei canoni arretrati e la richiesta di una nuova concessione erano i presupposti essenziali dai quali ripartire. Adesso che queste «precondizioni» si sono verificate, l'amministrazione ha formalmente riavviato il rapporto con il Cagliari calcio per il Sant'Elia e oggi la bozza della convenzione dovrebbe essere definita. Ma i lavori non possono ancora cominciare, neppure quelli di pulizia dell'impianto. Il club ha chiesto di entrare subito e accelerare al massimo, ma il momento della consegna delle chiavi non è ancora arrivato. Ci sono diversi passaggi da affrontare, il primo, indiretto, è che il bilancio venga approvato dall'Aula, perché altrimenti il Comune non può spendere i 500 mila euro promessi dal sindaco (impegnati con il piano triennale delle opere pubbliche) per la manutenzione dello stadio.
Ieri in Municipio si è riunita la commissione Lavori pubblici e subito dopo si è svolto un incontro tecnico tra dirigenti del Comune e della società rossoblù.
I consiglieri (il presidente Maurizio Chessa e i colleghi Gianni Chessa, Paolo Casu, Claudio Cugusi, Marisa Depau, Giovanni Dore, Fabrizio Marcello, Raimondo Perra, Sandro Vargiu e Renato Serra) hanno chiamato in audizione l'assessore Luisa Anna Marras e il direttore generale di palazzo Bacaredda, Cristina Mancini, per sapere a che punto è la questione Sant'Elia. «Ci siamo sempre comportati con grande coerenza», ha sottolineato Marras, che ha rispolverato il “concorso di idee” deciso tempo fa dalla Giunta Zedda, che «non esclude certo la finanza di progetto». Si registra ottimismo, «il sindaco sta seguendo direttamente questa partita», aggiunge, «e ritengo che sia una cosa bella e importante che il Cagliari torni a casa».
Mancini riferisce di «un'interlocuzione molto fitta con la società» nell'ultimo periodo: è come se si stesse ripartendo da zero. Perché dopo la rottura dell'aprile dell'anno scorso, e la rescissione della convenzione «per gravi inadempienze» da parte del Comune, i rapporti con viale La Playa erano stati archiviati. Spiega che è necessario attenersi alle disposizioni del decreto ministeriale che riguarda la modifica degli impianti sportivi (l'articolo 3, che elenca la documentazione da presentare, ma dopo Is Arenas è una procedura che si conosce a memoria), aggiunge che la convenzione deve essere approvata dal Consiglio comunale e che solo dopo la stesura del verbale di presa di consegna dell'impianto, il Cagliari calcio avrà accesso allo stadio. Ancora: il progetto deve avere l'ok del Coni e il Comune lo può presentare alla Commissione provinciale di vigilanza. «Stiamo lavorando alla bozza della convenzione», spiega il direttore generale, «che sarà preventivamente sottoposta alla società». Ovviamente, «è fondamentale che prima di tutto sia approvato il bilancio, «altrimenti la parte di lavori a carico dell'amministrazione, una parte strutturale, non si può fare». Sui tempi nessuno fa previsioni, l'assessore dice: «Non so se si potrà giocare la prima partita del campionato, ritengo comunque che sarà un buon risultato se si riaprirà entro l'anno».
In tarda mattinata il vicepresidente del Cagliari, Giovanni Domenico Pinna e il progettista, l'ingegner Mario Marongiu, hanno visto i dirigenti tecnici per mettere nero su bianco i rispettivi compiti. Per stamattina è stato fissato un altro appuntamento. Decisivo.
Cristina Cossu