Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Giunta, via l'assessore al Personale

Fonte: L'Unione Sarda
18 luglio 2013


RIMPASTO AL COMUNE. Il sindaco ritira le deleghe a Luisa Sassu spiazzando anche il centrosinistra

 

Maggioranza contro Zedda: nessun preavviso, atteggiamento grave

 


La seconda scossa di assestamento in Giunta, dopo l'addio forzato (per incompatibilità) di Gabor Pinna, arriva sotto forma di lettera, recapitata di buon mattino all'assessore Luisa Sassu: poche righe con cui il sindaco ha ritirato le deleghe al Personale e ai Cantieri alla funzionaria amministrativa della Questura, da due anni alla guida degli affari interni di Palazzo Bacaredda. Un'accelerazione al rimpasto attesa da mesi, ma non prevista nei modi e nei tempi, tanto da creare un caso diplomatico all'interno della maggioranza, già in fibrillazione.
Tutti i consiglieri comunali - sia di centrosinistra che di centrodestra - sono venuti a sapere della scelta di silurare l'assessore nella tarda mattinata di ieri. Senza nessun preavviso. E così i minuti che hanno preceduto la seduta di Consiglio di ieri sono stati un mosaico di lamentele, mugugni e ipotesi che avrebbero reso lo strappo tra il sindaco e la sua coalizione ancora più netto. Come ad esempio l'idea, poi rientrata, di far saltare la riunione e di conseguenza l'annuncio che Zedda aveva programmato.
L'IRA DELLA MAGGIORANZA «Non c'erano più le condizioni per un corretto rapporto fiduciario», ha detto il primo cittadino poco dopo le 18, precisando di avere assunto ad interim le deleghe lasciate da Luisa Sassu (che ieri non ha voluto rilasciare dichiarazioni rimandandole di qualche giorno). Pochi minuti dopo, l'intervento - quasi a muso duro - del capogruppo del Pd Davide Carta, anche lui preso in contropiede dalla decisione di Zedda: «Questo fatto avviene in un momento in cui si stava discutendo di una nuova fase politica», ha detto Carta, in cui il Pd ha sempre chiesto più concertazione, e «troviamo grave questo atteggiamento in un momento così delicato. Avremmo voluto rinviare il Consiglio, ma per senso di responsabilità non abbandoniamo l'aula. Serve responsabilità da parte del sindaco. Ci riuniremo a breve per comunicare le nostre proposte». Carta ha parlato a nome di tutta la maggioranza. Anche Sel, il partito di Zedda, è rimasto spiazzato dalla decisione.
IL PDL: NESSUNA SPIEGAZIONE Il capogruppo del Pdl Giuseppe Farris ha ovviamente approfittato dello scenario da guerra fredda - ma neanche troppo - tra il primo cittadino e i suoi uomini in aula: «Mi pare un dialogo tra sordi e convitati di pietra. Zedda ha usato il politichese stretto per dire che ha tolto le deleghe a un assessore ma non ha spiegato perché. Ci preoccupa che ora abbia sulle proprie spalle il 20 per cento delle deleghe in piena sessione di bilancio. Se ci sono ragioni profonde, aprite una crisi e risolvetela alla luce del sole».
E in un clima mai visto negli ultimi due anni, la difesa dell'assessore Sassu è affidata inaspettatamente alla minoranza. Gennaro Fuoco, di Fli, si dice «solidale» all'ex esponente della Giunta e dice che «bisognava dare all'assessore la possibilità di dimettersi». Alessio Mereu, dei Riformatori, ha parlato di una donna «sempre disponibile al confronto e al dialogo, altri settori sono più in sofferenza del Personale». Ma evidentemente Zedda è di avviso diverso.
Michele Ruffi 


Parla il primo cittadino

«È mancata
la fiducia,
niente di più»


Nella sala Vivanet, storica anticamera dell'aula consiliare di Palazzo Bacaredda, una maggioranza mai così distante dal sindaco sottolinea che il metodo scelto per togliere le deleghe all'assessore al Personale non è stato dei più «politicamente corretti». Insomma: si è cercato lo strappo. Almeno, così sembra. Le tensioni tra Luisa Sassu e Massimo Zedda erano conosciute. La gestione della vicenda del contratto integrativo dei dipendenti, che ha portato fino allo stato di agitazione, non piaceva al sindaco che infatti aveva assunto il comando della vertenza, chiudendola. Però il Consiglio si sarebbe aspettato un'altra conclusione. Il primo cittadino, durante una pausa della seduta di ieri, aggiunge qualcosa alla frase - di circostanza - sull'interruzione del «rapporto fiduciario».
Sindaco, cosa è successo? La maggioranza è in subbuglio.
«Sono venuti meno i presupposti per una relazione di fiducia. La cosa era nota».
Molti si lamentano dei modi usati.
«Non è un'operazione di killeraggio, anche se qualcuno la pensa così. Non è un modo per far male. Conosco meccanismi e sistemi per farlo, li ho visti utilizzare da altri».
Perché far male all'assessore al Personale?
«Infatti. Pensate a ciò che è successo in altri casi, sia in Regione che in Comune, con gli assessori sostituiti. Direi che in quelle occasioni è finita molto peggio».
Perché la fiducia è venuta meno?
«Lo avete scritto un sacco di volte, non voglio star qui a ripeterlo».
Una decisione improvvisa.
«Le dimissioni di Gabor Pinna per incompatibilità sono state inaspettate. La sua delega è pesante. Ora si è iniziato un percorso».
In quali tempi verrà portato a termine il rimpasto?
«Non posso dire quando si concluderà. Ne discuterò prima con la maggioranza». (m.r.) 


I rumors

Possibile cambio anche alle Politiche Sociali

E ora? Adesso che nello scacchiere mancano due caselle, il rimpasto potrebbe non fermarsi a una semplice sostituzione di Luisa Sassu e Gabor Pinna. C'è chi parla di altre due poltrone da liberare, per portare a quattro il numero degli assessori da inserire nella Giunta Zedda 2.0. In questo caso le deleghe più traballanti sono quelle di Susanna Orrù, titolare delle Politiche sociali, e del vicesindaco Paola Piras, che è anche alla guida degli Affari generali. La prima è sotto il tiro di buona parte del Pd. La seconda è entrata nel Cda della Banca di Sassari e questo passaggio, per alcuni, non è altro che un antipasto dell'addio alla Giunta. Il Partito democratico, che mai come in questo periodo sta provando a fare la voce grossa, aggiungerebbe alla lista anche l'assessore ai Servizi tecnologici Pierluigi Leo e quello alla Cultura Enrica Puggioni. Ma soprattutto quest'ultima gode ancora della fiducia del sindaco e il rimpasto potrebbe non riguardarla.
Rumors di Palazzo Bacaredda danno per «quasi fatta» la nomina di Benedetto Barranu, ex direttore generale della Asl 8, a assessore al Bilancio. Difficile che dal suo pacchetto di deleghe venga tolto - per aggiungere una poltrona - il settore del Patrimonio. Le norme non lo consentono. E anche se qualcuno parla addirittura di tredici assessorati è praticamente impossibile che la nuova Giunta sia composta da più di dieci persone.
Il sindaco dovrà ripartire le due caselle vuote tra le forze di maggioranza. Per accontentare il Pd e Sel, è probabile che il ragionamento sarà esteso a quattro assessorati: due ai democrats, uno ai vendoliani e uno scelto direttamente dal sindaco. (m.r.)