Cambiare un'insegna?
Non bastano 2 anni
Una parafarmacia deve cambiare insegna. Ma i punti interrogativi sono parecchi: tra i tanti si discute se l'attività può essere considerata di pubblica utilità o un normale esercizio commerciale. L'ingegnere va in Comune più volte, i chiarimenti tardano ad arrivare. Sono passati quasi due anni, tutto fermo. «Eppure, in casi uguali, altre parafarmacie hanno ottenuto il via libera», dice l'ingegnere.
Per cinque millimetri
si ricomincia daccapo
A un residente pirrese arriva una lettera del Comune in cui è scritto che nella sua casa sono stati compiuti dei lavori con una volumetria sbagliata. Il cittadino, arrabbiato e spaventatissimo, chiama subito il suo ingegnere, chiede spiegazioni, ha paura di passare guai. L'errore era nel calcolo dell'altezza: l'ingegnere aveva superato il limite di cinque millimetri.
C'è un errore,
si scopre dopo 1 anno
Una società decide di applicare il Piano casa a una struttura tra via Machiavelli e via Sarpi. I tecnici presentano la documentazione sicuri di avere tutto in regola. Ma non è così. Capita di sbagliare, se non fosse che le osservazioni del Comune arrivano dopo un anno. Solo da quel momento inizia un dialogo tra tecnici del Comune e ingegneri che si stanno occupando del progetto. Tempi lunghissimi.
Progetto da rifare?
dipende dal geometra
Un cagliaritano decide di attuare piccole modifiche alla sua abitazione col Piano Casa. Presenta il progetto in Comune, ma gli viene spiegato che non va bene, che deve fare alcune modifiche. Il cittadino segue tutte le direttive e spende circa 2500 euro per un nuovo progetto. Quando è pronto, viene ricevuto da un altro impiegato, che gli dice che le modifiche non vanno bene. Era corretto il progetto precedente.
Quattro giorni in fila
per un parere tecnico
Un costruttore ottiene un condono edilizio, ma ha bisogno dell'agibilità della struttura per fare in modo che si possa aprire un esercizio commerciale. L'ingegnere che si sta occupando della questione si presenta quattro volte (l'ultima lunedì) negli uffici di via Nazario Sauro per chiedere un parere ai tecnici, come muoversi. Per un motivo o per l'altro ancora non era riuscito a parlare con gli impiegati.
Chiudere la veranda,
una lunga odissea
I proprietari di una casa vogliono chiudere una veranda in un cortile interno. Un gioco da ragazzi. Presentano il progetto a ottobre, ancora dal Comune non è arrivata una risposta. L'ingegnere, per sicurezza, ha chiesto il parere dell'impiegato comunale. «Ma questo non basta - spiega - perché magari la pratica viene poi visionata da un altro tecnico che non la pensa come lui». Incertezza totale.