Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Comune Il consiglio stroncato con riserva

Fonte: Sardegna Quotidiano
16 luglio 2013

 

Va meglio dell’anno scorso ma non c’è da esultare. Anzi. Il presidente del consiglio comunale Ninni Depau dice che «non si può non valutare con preoccupazione la crescita esponenziale di mozioni e ordini del giorno riferiti a situazioni troppo specifiche o ad aspetti di carattere gestionale di competenza dei dirigenti e della giunta». Non solo: «Il rischio è che avventurandosi in discussioni su aspetti particolari ci si dimentichi l’interesse generale e che in consiglio», aggiunge il presidente, «si ripetano interminabili dibattiti su mozioni e ordini del giorno che spesso non hanno alcun punto di caduta tangibile per la vita e il benessere dei cittadini, con evidente svilimento della nostra funzione». Insomma: il Pd Depau non è soddisfatto dell’attività dell’assemblea che presiede, solo che adesso lo afferma scrivendo a tutti i capigruppo dall’indirizzo mail ufficiale, quello del Comune. L’anno scorso, sullo stesso tema, era andato giù duro, ma per rivelare il proprio malcontento aveva utilizzato la sua casella di posta personale, con una lettera inviata agli indirizzi altrettanto personali dei consiglieri. E quando il contenuto delle sua impietosa analisi dell’improduttività (o produttività sterile) dell’aula era finito sul giornale si era infuriato. Si era sentito tradito, e lo aveva detto in aula, perché, nonostante il suo pensiero fosse rimbalzata su tanti, ma tanti server, lo riteneva uno sfogo privato da non divulgare. Stavolta la comunicazione è formale, e rifinisce sulla stampa. PUNGOLATA ALL’OPPOSIZIONE L’occasione è l’imminente discussione del bilancio, atto fondamentale per il Comune e il consiglio di palazzo Bacaredda. «Sarebbe importante », scrive il presidente, «per qualificare al massimo il dibattito se riuscissimo a individuare momenti di disamina dei grandi atti di pianificazione ». Il luogo adatto, sostiene, sarebbe la conferenza dei capigruppo. E qui arriva la tirata d’orecchie all’opposizione: importanti gruppi della minoranza, si legge, ne disertano le riunioni, e non consentono «alla conferenza di svolgere appieno la propria funzione di luogo di studio e di preparazione dell’attività del consiglio comunale». Chiede quindi agli aventiniani di partecipare gli incontri, facendosi garante di un «confronto serio e approfondito». È necessario, secondo Depau, «il passaggio del ruolo del consiglio da organo di sostanziale ratifica a strumento di pianificazione e promozione dello sviluppo territoriale». Il cammino è difficile. Ed è necessaria, a due anni dall’insediamento, «una riflessione profonda sull’attività del consiglio comunale finalizzata (...) ad una sempre maggiore vicinanza alle esigenze dei cittadini». «CLASSE POLITICA RISSOSA» E se a giugno dell’anno scorso i numeri che il presidente Pd dipingevano l’attività di quaranta consiglieri come quasi slegata dalla realtà cagliaritana, stavolta qualche nota positiva la trova: «Vi è un nuovo protagonismo anche nelle proposte di deliberazione e nella promozione di importanti dibattiti su temi di grande interesse per la città (edilizia privata), che si è accompagnato a momenti di tipo formativo (sulle imposte comunali) e a una più efficace azione di verifica dell’attività della giunta». Un quadro «complessivamente positivo». Ma spesso, ammette il presidente, «senza ricaduta tangibile per la vita e il benessere dei cittadini». Altro punto dolente: «Non mi pare positivo che la normale dialettica tra gruppi e partiti troppo spesso sfoci in atti consiliari di mero valore propagandistico» che danno l’immagine «di una classe politica rissosa e inconcludente che, ancora una volta, confonde le battaglie contro l’avversario politico con quelle a favore della città». Scrive di riflessioni necessarie, Depau, «con la collaborazione delle commissioni, per le quali si rende necessario un maggiore ancoraggio all’attività amministrativa del consiglio». Che, se serve, a quanto pare manca, o non è sufficiente. «L’obiettivo è dare un futuro alla nostra città». Intanto emerge ancora una volta la scarsa soddisfazione per l’operato dell’aula (pur parlando di un «quadro positivo ») e, come l’anno scorso, si chiede di trovare soluzioni.

Enrico Fresu