Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Fedez, l'eroe del rap strega i giovanissimi

Fonte: L'Unione Sarda
16 luglio 2013

Concerto all'Arena Sant'Elia: le fans intonano “Sei bellissimo”

 


Il rap è parola, ritmo e parola: tagliente, provocatoria, caustica e spesso impudica. Un virus mutante che da tempo si mescola con altre musiche in compagnia delle quali far rotolare rime di vita vissuta, rabbie, disillusioni, denunce, voglia di reagire. Il rap è la musica del momento e i suoi protagonisti oggi occupano lo spazio che un tempo fu dei cantautori. Di scena sabato notte all'Arena Sant'Elia di Cagliari, Fedez tarda non poco a salire sul palco: un'ora e un quarto, minuto più minuto meno. «La nave che da Piombino a Olbia portava le scenografie ha alcune ore di ritardo e questo ha scombussolato la tabella di marcia della giornata» dice a fine concerto Paolo Gaddari, organizzatore dell'evento.
Ma dato che è uno dei rapper più quotati, il più gettonato in streaming con oltre due milioni di ascolti, il pubblico lo segue come un eroe, e appena si materializza, il ricordo per la lunga attesa vola via in un attimo. Accolto da una folla di adolescenti adoranti (circa duemila), che genitori e zii sistemati nelle gradinate non perdono d'occhio neanche per un istante, il 24enne rapper lombardo, esponente della scuola milanese che negli ultimi anni è ritornata a far parlare di sé con i vari Club Dogo, Marracash, Emis Killa, Mondo Marcio, Entics, si presenta con una crew dal ritmo pulsante, formata da Dj-Zak, i due Mc's Denny LaHome e Sopreman, il chitarrista- produttore Fausto Cogliati, e subito parte veloce con il primo brano in scaletta: “Psichedelica”. Salta, balla, si agita, mentre le fans intonano «Sei bellissimo». Scratch, campionamenti, giochi di parole, repentini cambi di velocità, riff chitarristici, sprazzi di melodia, campionamenti e beat, atmosfere dubstep e schegge techno, raggamuffin e rimandi alla dance fine anni Settanta, tutto serve per far muovere e cantare una tribù di giovanissimi che conosce a memoria tutto il repertorio della serata. Una tribù che Fedez ringrazia a gran voce («senza di voi non sarei niente» dice a un certo punto), e che porta sul palco attraverso una piccola rappresentanza composta da dieci ragazzine, scelte lì per lì. Pescando dall'ultimo album “Sig. Brainwash - l'arte di accontentare” e dai lavori precedenti, sfilano “Dai cazzo Federico”, “Polaroid”, “Pensavo fosse amore”, “Tutto il contrario” e “Faccio brutto”, “Bella vita” e “Milano bene”. E ancora: “Single a vita”, “Terra bruciata”, “Signor sì”, “Sembrava semplice”, “Si scrive schiavitù si legge libertà”. Fino agli ultimi fuochi, l'incandescente rush finale che comprende “Alfonso Signorini (Eroe nazionale)”, “Cigno nero”, “Unica al mondo”, “L'arte di accontentare”, “Ti porto con me”, accolte da un'ovazione. Archiviata la data di Fedez, il popolo del rap attende ora l'arrivo di Fabri Fibra con il tour “Guerra e pace” dal titolo del nuovo album. Il rapper marchigiano approderà il 3 agosto all'Arena Sant'Elia, per un appuntamento targato Sem.
Carlo Argiolas