Chioschi

Il Poetto come la giungla, si salvi chi può. Basta correre come la lepre, o come l’Iguana che è scappata almeno per venti giorni dalle grinfie della dirigenza comunale che lo scorso cinque giugno aveva annullato l’au - torizzazione edilizia per il chiosco davanti all’ospedale Marino. Il 26 la proprietaria Maristella Argiolas aveva dovuto chiudere i battenti, ma combattiva aveva presentato ricorso al Tar ricordando che in tanti anni fa leggi e regole erano state da lei rispettate con cura. «Come osano chiamarmi abusiva?». Ecco, la sua prima vittoria è arrivata ieri e l’attività è ricomciata. «L’Iguana è aperto », ha comunicato a tutti. Il tribunale ha spiegato nel decreto sospensivo che ha accolto la domanda cautelare presentata dai legali, non poteva essere ignorata «stante la sussistenza del danno grave e irreparabile lamentato in ricorso, al quale non si contrappone un pressante danno per l’interesse pubblico, tenuto conto che il procedimento di ritiro della concessione edilizia è stato iniziato con la comunicazione del 17-4-2013, ma è stato definito solo in data 5 giugno 2013 con il provvedimento impugnato e tenuto conto che lo stesso è stato notificato dopo ulteriori cinque giorni». Insomma, tanto vale tenerlo aperto il chiosco, sempre in attesa della sentenza definitiva prevista per il 30 luglio. «Sarebbe ora che voi politici incominciaste a smetterla di giocare a fare politica sulla vita, sul lavoro e sulla dignità delle persone», è per ora l’unico commento della proprietaria del chiosco che ieri ha ripreso a lavorare per la gioia di molti clienti. Che ieri sono arrivati anche a Le Palmette, riaperto dopo l’autorizzazione provvisoria valida fino al 31 dicembre. Aspettando una soluzione definitiva.