Rassegna Stampa

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Il Pd in Comune difende le Province smantellate. Ma sale l'agitazione

Fonte: web Castedduonline.it
12 luglio 2013

Oggi il vertice

 



di   Marcello Polastri


 


Cresce lo stato di agitazione di numerosi amministratori pubblici sardi e, soprattutto, consiglieri e assessori provinciali.
A Cagliari, questo pomeriggio, si terrà alle ore 16.30 la conferenza indetta dai consiglieri comunali Giovanni Dore, Giuseppe Andreozzi, Davide Carta, Andrea Scano ed altri ancora  per illustrare l'ordine del giorno contro la decisione della Giunta regionale di commissariare gli organi democraticamente eletti: 6 province su 8. Secondo i consiglieri comunali "in violazione dei basilari principi democratici e costituzionali". L'incontro si terrà nella sala ex giunta di palazzo Bacaredda. I firmatari del documento, che verrà discusso dal Consiglio comunale ritengono che " le violazioni di legge paiono integrare la fattispecie di cui all’art. 126 della Costituzione" in base al quale “con decreto motivato del Presidente della Repubblica sono disposti lo scioglimento del Consiglio regionale e la rimozione del Presidente della Giunta che abbiano compiuto atti contrari alla Costituzione o gravi violazioni di legge". Secondo i consiglieri comunali "lo scioglimento e la rimozione possono altresì essere disposti per ragioni di sicurezza nazionale. Il decreto è adottato sentita una Commissione di deputati e senatori costituita, per le questioni regionali, nei modi stabiliti con legge della Repubblica". Da qui l'idea di impegnare il Sindaco ed il Presidente del Consiglio, per quanto di rispettiva competenza, "a chiedere che l’atto di nomina dei commissari delle province ed, in particolare di quello della Provincia di Cagliari, venga revocato in autotutela per palese illegittimità, e a trasmettere l'ordine del giorno" se approvato, "all’ANCI per dare ampia diffusione di quanto denunciato". Non solo: "a trasmettere al Governo nazionale il presente ODG al fine di proporre l’impugnativa urgente della relativa legge del giugno scorso per valutare, senza indugio, l’attivazione delle procedure di cui all’art. 126 della Costituzione".