Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Stadio, sbloccati i 2,6 milioni Ora il Comune li può incassare

Fonte: L'Unione Sarda
11 luglio 2013


SANT'ELIA. Il Tribunale di Milano ha accolto la richiesta del Cagliari
 

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L'ultimo ostacolo per il via dei lavori al Sant'Elia è caduto ieri mattina. Il Tribunale di Milano ha infatti accolto la richiesta fatta dal Cagliari Calcio, con cui la società rossoblù rinunciava all'opposizione e richiedeva lo svincolo delle somme pignorate dal Comune di Cagliari. Circa 2.6 milioni di euro, ossia quanto dovuto al Cagliari da Sky per i diritti tv, soldi congelati nelle casse della tv satellitare padrona del vapore e del pallone. Il via libera è arrivato ieri mattina e ora dagli uffici comunali dovrà essere fatta richiesta per prelevare quanto dovuto per estinguere il debito relativo ai canoni arretrati per il Sant'Elia non versati. Per l'esattezza, al Comune andranno 2 milioni 212mila e 347 euro, compresi i 617mila euro sub-pignorati da altri soggetti che hanno rinunciato, col Cagliari che incasserà la parte residua.
 

IL TEMPO STRINGE La società rossoblù seppellisce l'ascia di guerra e, con questa rinuncia, propone il calumet della pace tra i due Massimi oppositori, Zedda in via Roma e Cellino in viale La Playa. Un gesto distensivo quasi forzato, perché il tempo stringe e, a neanche un mese e mezzo dal via del campionato, il Cagliari è ancora senza una casa. Perché Is Arenas ormai è solo un monumento ai caduti e il Sant'Elia più che una casa è un rudere.
 

SOPRALLUOGO DELL'UDC Se mai fossero necessarie nuove prove, nella mattinata di ieri i consiglieri comunali dell'Udc, Gianni Chessa e Gianfranco Lancioni, hanno condotto una visita guidata a uso della stampa all'interno di quel che resta dell'impianto. Col campionato che partirà il 25 agosto e la Coppa Italia che vedrà impegnato il Cagliari già il 17 (o il 18) agosto, impossibile pensare a una sede diversa da Trieste.
 

CONDIZIONI DISASTROSE Tribune cadenti, calcinacci e pezzi di cemento armato sparsi ovunque, il naso all'insù per controllare l'arrivo di oggetti cadenti ben identificati. E la sensazione che anche solo per una parziale messa a norma servano più di 500mila euro e una bacchetta magica. Per Gianni Chessa «l'unica soluzione è la demolizione dello stadio e la costruzione di un nuovo impianto. Basta parlare di concorsi di idee, meglio avere idee, chiare e precise. Si faccia un bando di concorso, con due punti certi: che l'impianto dovrà essere utilizzato dal Cagliari e che il privato che si aggiudicherà la gara dovrà essere messo nella condizione di recuperare gli investimenti». Ma con la stagione alle porte, c'è da pensare all'immediato: «Ben venga la spesa, ma sia una soluzione temporanea e intanto si affronti il futuro».
Alberto Masu