In Consiglio
di Federica Lai
Una manovra complessiva di 478 milioni di euro, di cui 70 milioni derivanti da avanzo di amministrazione, 308 milioni da entrate, e 100 milioni dal Fondo pluriennale vincolato. Si tratta del Bilancio di previsione 2013, presentato oggi in Consiglio comunale dal sindaco, Massimo Zedda.
“Un documento contabile – ha spiegato il primo cittadino di Cagliari – elaborato in un contesto di incertezza normativa nazionale, con un aumento dei tagli dei finanziamenti statali, oltre che della crisi economica. Per non parlare dell’introduzione della Tares, che comporta un costo enorme per i cittadini, e delle modifiche sull’Imu che non si sa quando e in che modo avverranno”.
Ma il problema principale sembra essere legato ai trasferimenti statali agli enti locali. “Tra il 2008 e il 2011 – ha sottolineato il sindaco – il taglio dei finanziamenti per il nostro Comune è stato di 7 milioni di euro. Solo nel 2012 di 27,860 mila euro, e nel 2013 di 19 milioni. Un aumento drastico dei tagli che comporta soldi n meno da destinare a eventi, manifestazioni, riqualificazione piazze etc. Non solo meno trasferimenti di denari, ma anche un aumento di compiti affidati dallo Stato e dalle Regioni ai Comuni, senza però erogare risorse economiche. Poi c’è da aggiungere il blocco della spesa dovuto al Patto di stabilità, e il Fondo di solidarietà nazionale per cui il Comune dovrà versare nel 2013 19 milioni di euro allo Stato: in sostanza le entrate e i trasferimenti si trasformano in spese”.
Per quanto riguarda le entrate, sull’Imu l’importo scritto in bilancio è di 61,230 mila euro, in attesa che il Governo si pronunci. Inalterate le aliquote Irpef, mentre sulla Tares si quantificano entrate per più di 44 milioni di euro. “Sul bilancio corrente – ha concluso Zedda – incidono negativamente alcune misure che comportano spese iniziali alte, ma che porteranno dei risparmi con il passare del tempo. Per esempio il passaggio al Global service per le manutenzioni urgenti di strade e marciapiedi, la sostituzione di lampioni con Led a basso consumo, per ora ne sono stati sostituiti 9 mila: un risparmio del 45 per cento. Ma anche il passaggio alla raccolta differenziata porta a porta, che comporterà la riduzione dei cassonetti stradali e la realizzazione di ecocentri. E il superamento di politiche socio assistenziali: limitazione a ricoveri in istituto e preferenza agli affidi, nuove forme di aiuto a indigenti diverse dal contributo”.