Allarme del sindaco durante le presentazione dei conti 2013 «Se il governo non cambia linea, avremo ricadute negative»
COMUNE»CONSIGLIO SUL BILANCIO
di Stefano Ambu wCAGLIARI
Un Babbo Natale che arriva con i sacchi vuoti (anzichè pieni di doni) per portare via quello che i cittadini dovranno versare, tutto insieme, per la Tares e per l'Imu. È una specie di incubo. Un chiodo fisso: il sindaco Massimo Zedda ha parlato della possibilità del doppio prelievo sotto l'albero sia ieri mattina con Cgil, Cisl e Uil sia poco prima delle 19 quando in aula ha iniziato a illustrare il bilancio di previsione 2013 al posto di Gabor Pinna, l'assessore al Patrimonio uscito di scena la scorsa settimana per la questione incompatibilità. «Se entro dicembre il Governo- ha detto Zedda- non dovesse intervenire ci saranno ricadute negative non solo per Cagliari, ma per tutti i comuni». Poi, parlando di tagli e di patto di stabilità Zedda ha aggiunto che «si devono mettere i comuni nelle condizioni di spendere come gli altri enti locali europei. Dal governo del bisogno è fondamentale passare al governo del sogno: occorre che si ritorni a programmare e a far lavorare. Altrimenti non ci sarà mai la possibilità di ripresa«. A proposito del possibile sostituto di Pinna sembra che ci sia ancora da attendere: c'è in ballo, e presto potrebbero esserci delle novitá, una legge che dovrebbe mettere definitivamente ordine sulla questione incompatibilità. E, giusto per far capire il clima di incertezza legato alle decisioni di Roma, Zedda ha annunciato che il bilancio approvato in Giunta ha già bisogno di un emendamento: "C'è stata proprio in questi giorni – ha detto – un nuovo aggiornamento sulla variazione del sistema di calcolo. Ma questa, negli ultimi diciotto mesi, è stata la routine: un periodo in cui si sono susseguiti tagli, modifiche, revisioni che ci hanno costretto a intervenire con correzioni praticamente ogni mese». Una delle prime slide mostrate e commentate in aula dal sindaco è stata quella relativa ai tagli nei trasferimenti statali: una specie di maxi-scivolo azzurro che parte dalle riduzioni di sette milioni nel periodo 2008-2011, sino alla caduta libera del 2012 (meno 27 milioni) e del 2013 (meno diciannove milioni). «In questo scenario vanno considerate le attribuzioni di deleghe e compiti che prima non erano in capo ai comuni". Dopo aver parlato del patto di stabilità, Zedda ha illustrato i numeri cardine del bilancio. Una manovra da quasi 480 milioni di euro con sessanta milioni pronti per gli investimenti. Le spese correnti ammontano a 245,2 milioni. Le voci più consistenti riguardano i "servizi di gestione" (55,4 milioni), l'ambiente (50,3) e le politiche sociali (50,2, con numero di indigenti assistiti dal Comune aumentato nei primi tre mesi del 2013 del 50 per cento). L'Imu porterà nelle casse del Comune 61,2 milioni, mentre 13,2 milioni arriveranno dall'Irpef. Consistente anche la voce Tares: previste entrate per 44,4 milioni. Su questa cifra incide il nuovo servizio porta a porta con il nuovo appalto. Un importo che comporterà costi iniziali più alti e risparmi nel medio e lungo periodo. Ridotta l'Imu, sono rimaste inalterate le aliquote Irpef rispetto allo scorso anno. Da Cgil, Cisl e Uil era arrivata nella mattinata la richiesta di una istituzionalizzazione di tavoli di concertazione in vista del prossimo bilancio a dicembre.