DIVERSIFICAZIONE. L'offerta orientale si estende alla cura dei capelli. In espansione le sartorie low cost
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Hanno fatto saltare una delle più classiche tradizioni all'italiana, i saloni per capelli Made in Cina aprono anche il lunedì. E molti fanno pure orario continuato. Una manna dal cielo per chi alla piega d'inizio settimana non può proprio fare a meno. I parrucchieri tradizionali sono introvabili, la spietata segreteria telefonica è uguale dappertutto: il lunedì è il giorno di festa dei barbieri. E loro, i coiffeur d'oriente, instancabili lavoratori, fanno affari d'oro.
Da Moda Classic, in viale Trieste le poltroncine sono quasi tutte occupate, i prezzi decisamente più bassi rispetto ai saloni classici. Donna, shampoo e piega da 10 euro, col taglio si arriva a 15. Lo stesso servizio altrove viaggia su una media di 40 euro. Taglio bambino 8 euro, shampoo e taglio uomo 10. Dalle vetrine di Xiang Di, in via Campania, si vede lo stesso film: il salone è quasi pieno. Una signora di mezza età ha i bigodini in testa, un'altra aspetta per la tinta. All'ingresso il listino prezzi: shampoo e piega donna a 10 euro, stesso prezzo per l'uomo. Si arriva a 30 euro se si vogliono anche le meches. Qualche metro più avanti c'è un salone italiano, ovviamente chiuso.
In via Malta, sopra piazza del Carmine, New fashion di Zhengbin Yang propone prezzi appena più alti, ma comunque decisamente al di sotto di quello dei parrucchieri nostrani. Sul web se ne discute da un po', i forum a tal proposito sono tantissimi. Alcuni ne parlano benissimo, altri mettono in guardia: «Usano prodotti di basso livello», azzarda qualcuno. Ma i cinesi cagliaritani vanno dritti per la loro strada: continuano ad aprire e a battere scontrini. Sono commercianti, ristoratori, parrucchieri e anche abili artigiani.
Zhu, 36 anni, t-shirt rossa, capelli raccolti, è alle prese con una camicia. La stoffa corre veloce sotto l'ago della macchina da cucire Juki. In viale Sant'Avendrace c'è la prima sartoria cinese della città. Wang, polo color nocciola e jeans, è alla cassa: «Lavoriamo tantissimo ma guadagnamo poco», dice indicando il listino prezzi. È impegnato in una trattativa, un cliente gli sta chiedendo lo sconto. Ma lui è inflessibile. «I prezzi sono già bassi», gli dice sorridendo. Tre euro per l'orlo pantalone. «Fatto a mano cinque», precisa Zhu distogliendo per qualche istante gli occhi dal suo lavoro. Cinque euro per cambiare la cerniera alla gonna, e girare il collo alla camicia. Per sostituire la fodera a gonne e pantaloni si arriva a 13 euro, 35 per la giacca, e per applicare le toppe si spendono tre euro. «Facciamo anche lavori di sartoria, tende, lenzuola, copridivano», aggiunge Wang. «Sono abili e velocissimi», sostiene Anna, cliente abituale. «E poi si spende poco. Di questi tempi si cerca di risparmiare in ogni modo». La convenienza è messa nero su bianco sul cartellone all'ingresso, prezzi concorrenziali rispetto ai classici artigiani dei tessuti cagliaritani. (sa. ma.)