Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Abbanoa, un altro salvataggio in extremis

Fonte: La Nuova Sardegna
9 luglio 2013

Manifestazione dei dipendenti a Cagliari. Dall’Ato arrivano 8 milioni per pagare gli stipendi arretrati




CAGLIARI Cinquecento sotto la Torre della Regione, per protestare, ma chi ieri ha manifestato – sono arrivata da tutte le province – è solo la “prima linea”. A passarsela male sono tutti i 1550 dipendenti di Abbanoa: l’ultimo stipendio, giugno, non è ancora arrivato, la quattordicesima neanche. Stanno persino peggio i 450 operai delle aziende esterne:, le e mensilità arretrate sono da due a tre , ed è colpa della “casa madre”, sempre Abbanoa, in ritardo biblico nel pagare gli appalti. È un disastro: le casse sono vuote, il servizio unico integrato è – certo non da oggi – su un binario morto, con le banche che non anticipano più un euro. La contabilità è ormai ben oltre l’emergenza, e ieri la Regione ha provato metterci l’ennesima pezza. Otto milioni arriveranno dall’Autorità d’ambito: «serviranno a tranquillizzare il personale», Un’altra decina saranno utilizzati per calmare le pretese di Enas, è l’ente che vende l’acqua grezza ad Abbanoa, ed evitare l’arrivo dell’ufficiale giudiziario. Poi la Regione metterà fretta alle Asl, che da anni sono in ritardo col saldo delle bollette dell’acqua e ora quei debiti dovranno saldarli in fretta, ma è difficile immaginare come: oggi anche la sanità è sotto scacco finanziario, Comunque, come sempre accade, la manifestazione almeno è servita a risolvere il caos stipendi, per il resto bisognerà aspettare settembre. Perché solo a settembre, come hanno detto ai sindacati gli assessori Alessandra Zedda (industria) e Angela Nonnis (lavori pubblici), l’Europa dirà finalmente se i conti di Abbanoa potranno essere raddrizzati con i 184 milioni della Regione (è la prima capitalizzazione della società a ben sette anni dal suo disastroso avvio a causa dei maxi-debiti subito scaricati sul neonato super ente) e anche con gli altri 45 milioni che dovranno versare i Comuni soci. Pare che l’Europa sia pronta, disponibile a dare il via libera e una promessa in tal senso sarebbe stata strappata di recente da Cappellacci a Bruxelles, ma l’atteso lasciapassare non arriverà comunque se non dopo l’estate e fino ad allora Abbanoa sarà tenuta in vita solo grazie all’accordo firmato ieri fra gli assessori e sindacati. Alla fine della riunione Giacomo Migheli (Cgil), Marco Nappi (Cisl) e Mario Crò (Uil) si sono detti abbastanza soddisfatti: «Ora almeno ci sono i soldi per pagare gli stipendi ma è evidente che non è più possibile andare avanti così, a strappi, Per questo, continueremo a vigilare: non vogliamo che ci siano altri passaggi a vuoto». Ieri lo sciopero – che avrebbe bloccato il servizio per almeno un giorno – è stato evitato solo all’ultimo momento, ma i sindacati sono secchi nel dire: «La Regione deve mantenere tutti gli impegni. Altrimenti torneremo in piazza e stavolta bloccheremo Abbanoa». Oggi più che mai, lo dicono tutti, è indispensabile il tante volte annunciato piano straordinario di riorganizzazione del servizio, ma prima servono i 184 milioni della Regione e la certezza, come detto, non c’è. Insomma, ancora per qualche mese Abbanoa sarà ancora prigioniera del suo solito inferno di questi ultimi anni. Che addirittura è peggiorato da quando il collegio dei revisori ha denunciato diverse irregolarità nei bilanci e dopo quella denuncia spetterà ora a un controllore esterno (deve essere nominato dal commissario dell’Autorità d’ambito e dal Comitato d’indirizzo) verificare la contabilità. E quest’agonia, emergenza dopo emergenza, continuerà fino a settembre. (ua)