Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Folla nelle strade ma affari giù del 30 per cento

Fonte: Sardegna Quotidiano
8 luglio 2013

Commercio

 

IL BILANCIO Primo weekend di saldi nella città delle chiusure dei negozi. La “notte colorata” porta la gente in centro, le vendite però non decollano. Confesercenti: «Scorretti sconti anticipati»

L’esordio è da dimenticare, ma ci sono ancora 58 lunghi giorni, sette in versione estesa fino a mezzanotte, per sperare nel miracolo. Il primo weekend dei saldi porta un crollo di affari nelle vie dello shopping tra il venti e il 30 per cento, rispetto al 2012. Non era difficile immaginare un inizio da requiem per quel periodo dell’anno che dovrebbe portare un terzo degli incassi annuali nelle tasche dei negozianti. Sabato, la notte dei saldi ha tenuto fede al colore della fascia oraria: negozi aperti fino a mezzanotte, il riscontro è nero. Tante persone in giro – meno dello scorso anno – molte con le mani libere. Senza sacchetti e buste, prova madre di zero acquisti. Qualche commerciante ha ricevuto la classica promessa del “ripasserò”. Certo, c’è chi ha tirato fuori il portafoglio. Ma l’incipit condito da numeri in picchiata, in una città che vive di commercio, c’è tutto. Roberto Bolognese, presidente provinciale di Confesercenti, ha il cellulare rovente per le numerose telefonate fatte e ricevute dai colleghi, per avere i primi dati. In linea di massima il termine “trage - dia” regge, e Bolognese dice: «Non vorrei arrivare a termini così estremi, diciamo che le aspettative sono rimandate a un periodo che non sia un weekend di sole, con molti al mare fino a tardi. Se raffrontiamo col 2012, c’è calo dal venti al trenta per cento. Sono stati premiati i negozi che fanno già sconti oltre il cinquanta », analizza Bolognese, attaccando «chi ha fatto i saldi in anticipo, un gesto scorretto» che fa il paio con «i nuovi colossi commerciali, abbassano i prezzi quando vogliono».

Tra via Alghero, via Garibaldi, le piazze Costituzione e Martiri e via Manno, tanto sabato fino a notte inoltrata, quanto ieri dalle 18 all’imbrunire, molte attività commerciali aperte. Qualcuno ha giocato la carta dell’apertura mattutina, ieri, trovando strade deserte. Di sera, molte meno persone in giro rispetto al giorno prima. «Abbiamo aperto sabato notte per spirito di solidarietà verso la categoria ma, come tutte le notti da qualche anno a questa parte, è stato inutile. Ho registrato incassi quasi come l’anno scorso», afferma Paolo Gulleri, valigeria in via Alghero 27, «chi compra, però, sono sempre i soliti, la gente viene terrorizzata dalle associazioni dei consumatori che profetizzano tragici cali in anticipo e possibili truffe al cliente. Aprirò nei giovedì sera, giunti a questo punto bisogna tentarsela fino in fondo». Franco Fozzi vende abbigliamento in via Garibaldi 130, è anche presidente del consorzio Insieme: «Nessuna buona nuova, calo medio del venti per cento, purtroppo prevedibile. I saldi durano due mesi, spero che gli incassi arrivino diluiti nel tempo», ragiona Fozzi, «molti clienti attendono gli sconti elevati. Le notti colorate servono, ma non sono la cura. Cagliari deve diventare una città turistica, non importare vacanzieri dall’hinterland » . Male anche per Fabrizio Fiorenza, negozio di abbigliamento da uomo in via Garibaldi 97: «Lavoro da venticinque anni, il calo è del trenta per cento buono, ai cittadini vanno fatte iniezioni di fiducia anziché di paura a spendere», sostiene deciso, «c’è chi chiede lo sconto ogni giorno dell’anno, se gli dici di no va a comprare altrove. Anni fa i saldi erano regolamentati a dovere». Fino al quattro settembre c’è tempo per rimediare: ne è sicuro Luigi Cau, due negozi di abbigliamento per giovani in piazza Martiri e via Manno: «I conti si fanno alla fine, c’è un calo di presenze, molta meno gente in giro. Plaudo al comune per l’idea delle notti colorate, una buona iniziativa, l’augurio è che giovino al nostro comparto». Paolo Rapeanu