Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

I negozianti: «Inutili guerre tra poveri, serve unità»

Fonte: La Nuova Sardegna
8 luglio 2013

SOGNI E PROPOSTE



CAGLIARI Negozi di imprenditori locali sommersi da crisi e tasse costretti a chiudere, franchising che arrivano e franchising che se ne vanno. Un settore, il commercio, che aspetta i saldi, ma che si interroga anche su che cosa fare per non dipendere solo dalla corsa agli sconti. Attività piccola o grande? «Forse bisogna avere il coraggio di diversificare – avverte Roberto Bolognese, Confesercenti – da tempo chiediamo ad esempio la pedonalizzazione integrale di via Manno e via Garibaldi. Che potrebbero cambiare davvero volto con fioriere, tavolini all'aperto. Però anche la nostra categoria deve avere il coraggio di provare a percorrere strade diverse: se calzature e abbigliamento non vanno più o non vanno più come una volta forse è il caso di provare la strada dei servizi. La città sta cambiando e c'è una forte richiesta in questa direzione». I negozi chiusi non riaprono subito: non c'è la fila per subentrare a chi ha mollato. Anche quando il locale commerciale è in posizione centralissima. Ma su quale tipologia di prodotto si deve buttare chi vuole ancora scommettere sul settore commercio. «È una sfida continua – spiega Lino Bistrussu, Confcommercio – ed è difficile trovare delle risposte. Volendo azzardare una soluzione penso che forse non sia più il tempo del grande emporio con reparto uomo, bambini, donna e magari anche bigiotteria. Penso che il futuro sia la specializzazione dell'offerta commerciale. E sono convinto che sia necessario ora più che mai fare la differenza puntando sulla qualità dei servizi e sulla professionalità». Ricette per non fare scomparire il commercio, uno dei settori più penalizzati dalla crisi. E per continuare a fare vivere il centro storico.(s.a.)