IL RICORDO
Pubblichiamo, a firma di Sergio Congia, un ricordo dell’avvocato Vincenzo Caredda - liberale, ex consigliere comunale, collega e amico di Francesco Cocco Ortu - recentemente scomparso. Il mio ricordo di Cenzo Caredda parte da tempi assai lontani, dalle frequentazioni della vecchia sede del Pli, il regno di quel grande uomo che fu Francesco Cocco Ortu, di cui l’avvocato Caredda fu collega e amico. Un liberale, dunque, che ebbi l’onore di affiancare in Consiglio comunale come giovane consigliere liberale, dopo la morte del mai abbastanza compianto deputato sardo. Eravamo un’agguerrita pattuglia, allora, e l’avvocato Vincenzo Caredda era il nostro uomo di punta per i suoi interventi, nei quali alla lucentezza argomentativa dell’uomo di legge univa con ferma pacatezza i richiami di quei valori etici su cui si deve fondare il governo della cosa pubblica. QUELLE PAROLE DEL 1970 Il nostro comune sentire trovava fondamento nella reciproca stima ed amicizia. Ma c’è, probabilmente, un ricordo che più gelosamente degli altri serbo di lui, quale riprova della sua nobiltà d’animo: una lettera di affettuosa solidarietà per la mia mancata rielezione al Consiglio comunale, così concepita: «Nel momento in cui l’incostanza delle urne e il ricorrere di altre cause, non certo dipendenti da Lei, Le negano il premio della Sua dedizione e del Suo impegno, desidero confermarle il mio apprezzamento, la mia cordiale amicizia, il io ricordo. Suo Cenzo Caredda». La missiva è del giugno 1970, una data infausta per il Partito Liberale che lentamente, in quegli anni, iniziava l’inesorabile parabola del suo suo declino. Pochi anni dopo, mi trasferii nella Penisola, dove ho vissuto felicemente per vent’anni - ma soltanto di cultura - nella nobile città dei Parma, in Emilia. Tuttavia, non persi mai il ricordo di Cenzo Caredda, che ho avuto modo di ritrovare a Cagliari per recepirne l’inconcussa fede in quei valori nel liberalismo, teorizzati come eterni da Benedetto Croce e magistralmente tradotti nella prassi del buongoverno di Luigi Einaudi, a fronte dell’attuale nequizia dei tempi. Rividi per l’ultima volta Cenzo Caredda nella chiesa di San Francesco d’Assisi, nella luttuosa circostanza dei funerali di Wanda Cocco Ortu. Ed è proprio in quella stessa chiesa che il nobile e caro amico doveva ritornare, appena due giorni fa, ma per un brevissimo transito per ascendere, tra il generale compianto, al cielo degli uomini giusti. Sergio Congia