Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Bilancio di guerra e di speranze

Fonte: La Nuova Sardegna
1 luglio 2013

 
La giunta presenta il documento contabile per il 2013. Imu al minimo, crescono i fondi per le politiche sociali 
 
 
 
 
 



di Stefano Ambu wCAGLIARI Sì al bilancio. Ma bisogna fare i conti anche con Tares, Imu, Saccomanni, Brunetta e Letta. Cinque nomi chiave per decifrare il futuro delle finanze non solo in città, ma in tutta Italia. Sulla tariffa rifiuti bisogna ancora capire se c'è qualche speranza di proroga al prossimo anno (ma intanto Cagliari ha già predisposto il pagamento delle quattro rate), sulla imposta per la prima casa bisogna vedere se vincerà la proposta del ministro o quella dell'ex ministro. E Letta? «I sindaci non vogliono passare per esattori per conto dello stato – ha detto il primo cittadino Massimo Zedda – vorrei vedere invece a livello ministeriale qualche auto blu o ente superfluo in meno. Con una delegazione di sindaci abbiamo riferito le nostre preoccupazioni al premier. Il Governo ha risposto che potrà darci risposte a dicembre e non ci ha dato garanzie sullo slittamento della Tares al 2014». Aspettando Roma, Cagliari ha deciso di andare avanti: approvato dalla giunta il bilancio di previsione 2013. Sottotitolo: un mare di dubbi. Ma anche di tagli e salti mortali per rispettare il patto di stabilità. La cassa del Comune di ammonta, all'ultima verifica, a circa 230 milioni di euro». In relazione all'allentamento del Patto di stabilità, dice il primo cittadino, «vorremmo poter operare come succede in tutta Europa: serve cioè fare in modo che chi abbia i soldi possa spenderli. Con le risorse che abbiamo in cassa potremmo dare sostegno alle cittadine e ai cittadini, alle imprese, al mondo del commercio e al tessuto produttivo cagliaritano». Ma i punti interrogativi restano.«Siamo in un contesto – ha esordito l'assessore al bilancio Gabor Pinna– caratterizzato da una incertezza normativa di fondo nel rapporto tra stato centrale ed enti locali. Il primo dato: registriamo un aumento dei tagli verso i comuni. Secondo: come lo scorso anno abbiamo introduzione di un nuovo tributo, in questo caso la Tares. Le incertezze riguardano l'Imu con le ipotesi Saccomanni e Brunetta e addirittura la stessa Tares. I comuni devono fare una scelta: o attendere che i dubbi siano sciolti oppure formulare delle stime, come noi stiamo facendo, e approvare il bilancio». Una manovra da quasi 480 milioni di euro e sessanta milioni pronti per gli investimenti. Le voci più consistenti, sopra i cinquanta milioni, riguardano, dentro il malloppo degli oltre 245 milioni delle spese correnti, i servizi di gestione, l'ambiente e le politiche sociali. Sulle politiche sociali, voce storicamente consistente nei bilanci 450 nuovi "indigenti" assistiti dall'amministrazione che vanno a sommarsi ai mille precedenti.