COMUNE. Il sindaco Zedda presenta il bilancio di previsione da mezzo miliardo di euro
Mezzo miliardo di euro. Nonostante le incertezze dovute al taglio dei fondi statali, al patto di stabilità e alle sorti di Imu e Tares, il sindaco Zedda annuncia una manovra da 478.052 milioni, con 60 milioni di investimenti.
Questi i numeri del Bilancio di previsione, presentato ieri. «Un risultato ottenuto grazie all'eliminazione delle spese superflue. La Società Ippica ci faceva perdere centomila euro l'anno: abbiamo risolto il problema riducendo il consiglio di amministrazione da 13 a 3 componenti». Stesso discorso per la Multiservizi: «Considerata l'incertezza potevamo temporeggiare, ma ciò avrebbe significato la paralisi, per cui abbiamo preferito fare stime accurate e procedere». Obiettivo: «Approvare il bilancio, sbloccare la spesa, mandare avanti gli appalti. I servizi ai cittadini saranno mantenuti, le tasse non aumenteranno, il Comune non si indebiterà perché abbiamo 230 milioni in cassa».
Sulla Tares, Zedda lancia l'allarme: «Piomberà su cittadini e imprese come un macigno. Ho chiesto al premier Letta di ridefinire la tassa e rinviarla al 2014, ma senza successo». Lo spauracchio è il mega-conguaglio di dicembre: «Sarà drammatico. I Comuni stanno diventando esattori per conto dello Stato, Imu e Tares sono una patrimoniale mascherata». Sull'Imu, due ipotesi: la linea Saccomanni è per la rimodulazione, la linea Brunetta l'abolizione per la prima casa. «Se passerà quest'ultima», afferma Zedda, «incasseremo 17 milioni in meno».
L'assessore al Bilancio, Gabor Pinna, snocciola alcuni dati: «I trasferimenti statali sono diminuiti di 36 milioni. Non riceviamo più niente o quasi: 8 milioni, il 3 per cento della manovra. Dalla Regione arriveranno 56 milioni». Ci sono poi le risorse proprie. «Dieci milioni arriveranno dalle multe. L'Imu porterà altri 61,2 milioni, 13,2 giungeranno dall'Irpef. Con la Tares ne incasseremo 44». La buona notizia è che le aliquote Irpef resteranno invariate.
Preoccupa il dato relativo agli indigenti. «Le richieste di sussidio sono aumentate del 50 per cento nei primi tre mesi del 2013», rivela Zedda, «vogliamo restituire dignità alle persone creando occasioni di lavoro: basta assistenzialismo». Polemiche sul taglio delle spese: «Noi facciamo la nostra parte, non mi sembra che Stato e Regioni facciano altrettanto: troppe auto blu». Senza dimenticare la grana del Fondo di solidarietà comunale: «Ancora non si sa come funzionerà, costerà 2 milioni». Sul fronte debiti, il Comune risulterebbe virtuoso: «Paghiamo entro 30 giorni», afferma Zedda, «anticipiamo anche per la Regione, che ci deve 10 milioni, e per il ministero delle Infrastrutture, che ce ne deve 3,5».
Sulle voci di dimissioni per incompatibilità tra cariche (assessore e dirigente della Sfirs), Gabor Pinna si dice sereno e annuncia che resterà al suo posto. «Attendiamo una circolare interpretativa che stabilisca se è retroattività o no la norma entrata in vigore a maggio. C'è tempo fino al 4 agosto, attendiamo. Il mio caso non è il più eclatante. Il sindaco di Santadi, Cristiano Erriu, è anche presidente dell'Anci e direttore del Centro servizi, un'azienda speciale della Camera di commercio».
Paolo Loche