Il ministro: la disoccupazione calerà. Scettici i sindacati sardi
ROMA Sfiora i 4,4 milioni (4 milioni 385 mila) la platea degli under-30 potenzialmente interessati dagli sgravi di 18 mesi, previsti dal “pacchetto lavoro” messo in campo dal governo sulla base di determinati requisiti, per le assunzioni a tempo indeterminato. Tra questi quasi 900mila (877mila per l'esattezza) sono i disoccupati. La stima è arrivata dall'Istat, all'indomani del decreto legge per l'occupazione giovanile varato dal Consiglio dei ministri. Un piano che, dice il ministro del Lavoro Enrico Giovannini, punta a far diminuire la disoccupazione dei giovani tra i 18 e i 29 anni di due punti percentuali (al momento è al 25%). Un calo della stessa portata è possibile per il tasso dei Neet, i giovani che non studiano, non lavorano e non si formano (2,2 milioni, pari al 23,9% dei ragazzi tra i 15 e i 29 anni, nel 2012).
LE MISURE Il pacchetto di misure, per il quale il governo ha stanziato circa 1,5 miliardi di euro per aumentare l'occupazione giovanile e l'inclusione sociale, come stimato dallo stesso esecutivo coinvolge 200 mila giovani, per la metà come nuovi occupati creati proprio grazie alla decontribuzione (650 euro al mese per lavoratore per 18 mesi, quindi per un ammontare totale di 11.700 euro, nei casi di nuove assunzioni a tempo indeterminato; per 12 mesi nei casi di trasformazione del contratto da temporaneo a stabile). Per gli sgravi sono stati stanziati quasi 800 milioni di euro nel quadriennio 2013-2016 (le assunzioni devono avvenire entro il 30 giugno 2015 per poterne beneficiare). Ma per potervi accedere sono previste alcune condizioni: che i giovani tra i 18-29 anni siano privi di impiego da almeno sei mesi o di un diploma di scuola media superiore o professionale o vivano da soli con una o più persone a carico. Di qui, la stima della platea potenziale (che comprende anche studenti e mamme).
CONFINDUSTRIA Sui bonus per le assunzioni a tempo indeterminato, il leader della Cgil, Susanna Camusso, ribadisce che sono «un segnale positivo». Anche il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, sostiene che sono «un altro passo nella direzione giusta». Mentre per il lavoro pubblico, «entro l'estate», dice il ministro della Pa Gianpiero D'Alia, potrebbero arrivare norme ad hoc.
CONSULENTI DEL LAVORO Soddisfatti anche i consulenti del lavoro, che avevano proposto alcune modifiche alla legge Fornero, a partire dalla riduzione dell'intervallo tra due contratti a tempo. «Non possiamo esprimere ancora un giudizio definitivo sulla riforma, non avendo a disposizione il testo completo. Dalle prime anticipazioni, però, ci sembra positivo il sostegno all'occupazione giovanile», afferma Marina Calderone, presidente nazionale dei consulenti del lavoro. «Ci fa anche piacere che si voglia estendere la prorogabilità del contratto, fino a 36 mesi, senza l'obbligo della causale, che definisce le ragioni dell'assunzione a termine».
I SINDACATI SARDI Più preoccupati i sindacati sardi. Secondo la segretaria della Cisl Oriana Putzolu, che si augura «che tra le 200mila persone coinvolte nel pacchetto lavoro ci sia anche un numero consistente di sardi», la formula dell'azzeramento dei contributi, «favorisce realtà in cui sopravvive un certo dinamismo imprenditoriale», non riscontrabile nell'Isola. Per cui l'impatto delle misure potrebbe essere contenuto in Sardegna. Lo stesso timore mostra anche la Cgil sarda, che con il suo segretario Michele Carrus, chiede di promuovere «l'occupazione in generale con investimenti pubblici su infrastrutture, scuola e ricerca, e sgravi sui redditi da lavoro e pensione per rilanciare i consumi». Infine, la Cgil contesta «l'allentamento delle prescrizioni in materia di sicurezza nel lavoro». ( lan. ol. )